“Tiri da dentro l’area: 12 a 6. Passaggi completati 390 a 309. Possesso palla: 56% contro 44%. Corner: 5 a 3. Gol fatti: 0 a 4. Vale la pena di ripercorrere le statistiche di Verona-Cittadella perché ricapitolano quanto era evidente a occhio nudo: la partita l’hanno fatta gli uomini di Venturato, che hanno i numeri tutti dalla loro, tranne che per l’unica casella che conta sul serio, quella relativa ai gol. Un ragionamento che, per gli amanti della sintesi, si può ridurre anche così: l’Hellas ha Pazzini, uno che, al netto del milione e 300 mila euro di ingaggio, quando serve ci mette pure il ginocchio per anticipare l’avversario, mentre, fra i cinque attaccanti granata, l’ultimo ad andare a segno è stato Strizzolo, a inizio dicembre, proprio l’uomo che si è divorato le occasioni più clamorose contro Ascoli, Perugia e Verona. C’è chi, come Scappini, ha timbrato il cartellino per l’ultima volta ad agosto e chi non si è ancora sbloccato, come Panìco e Malcore (quest’ultimo con una scusa valida: non ha quasi mai visto il campo).
«NO PRESSIONI» Fermo restando che il 4-0 di Verona ha tutta l’aria dell’incidente di percorso, è inevitabile partire da queste considerazioni con Roberto Venturato.
Già dopo il match con il Perugia, a chi gli chiedeva se per lottare per i primissimi posti non serva un bomber nel mercato di gennaio ha risposto: «Avere cinque attaccanti con le qualità di quelli che ho è un valore aggiunto. Avranno modo di esprimere le loro doti realizzative». Dopo il poker incassato al Bentegodi è tornato sul tema: «Volete sempre dare la colpa agli attaccanti e creare pressione su di loro, ma non mi piace. Hanno avuto occasioni e non le hanno sfruttate, ma in generale tutta la squadra ha creato i presupposti per segnare senza riuscirci».
QUELLE DISTRAZIONI L’altro lato della medaglia dice che quella del Citta non è più la retroguardia meno battuta. E le assenze di “settepolmoni” Settembrini (che era squalificato e rientrerà col Palermo, gara in cui però mancherà Schenetti, fermato per un turno dal giudice) e Iori non bastano a giustificare le proporzioni del tracollo del Bentegodi. È ancora Venturato a spiegare: «Nel primo tempo abbiamo subito due tiri in porta, uno in seguito a un calcio d’angolo e l’altro sugli sviluppi di una punizione. Nella ripresa il Verona ha passato la metà campo per la prima volta attorno alla mezzora e ha approfittato di un rigore molto dubbio. Non nascondo che questa sconfitta mi rode molto». Una disamina condivisa dal centrale Davide Adorni, per la prima volta in campo da capitano: «È un ko che non ci aspettavamo. È chiaro che dovremo analizzare quanto accaduto e lavorare perché non ricapiti, ma è un risultato assai “cattivo” nei nostri confronti e, proprio per questo, non dobbiamo abbassare la testa». E siamo al punto di partenza: i gol incassati erano evitabili, ma alcuni di quelli sbagliati non si dovevano sbagliare”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Mattino” parlando del Cittadella e della pesante sconfitta subita per 4-0 in casa del Verona.