L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sulla panchina dell’Avellino.
Sedotto e abbandonato lo scorso 17 febbraio da Enzo De Vito e Giovanni D’Agostino che, dopo un giorno di corteggiamento optarono per Carmine Gautieri come successore di Piero Braglia, Roberto Boscaglia ha nei giorni scorsi riaperto la porta al club biancoverde. Sebbene in maniera indiretta, perché sondato da un addetto ai lavori, l’allenatore di Gela ha nuovamente manifestato il suo apprezzamento per una piazza e un club che ha spesso sfiorato, ma ha soprattutto incrociato nella sua fase di crescita professionale specialmente quando era sullo scanno del Trapani.
Con i siciliani la sua scalata dalla D alla B fu quasi parallela al percorso che i biancoverdi fecero con Salvatore Vullo, Giovanni Bucaro e Massimo Rastelli. Storia consegnata agli annali che, ironia del destino, si sta nuovamente intrecciando con quella del trainer di Pompei con il quale condivide comunque un bel rapporto di amicizia. Insieme a Massimo Rastelli, che resta sempre nella lista dei papabili per la “categoria esperti” ma con il quale l’accordo non appare semplice da raggiungere soprattutto per motivi tecnici, il nome di Roberto Boscaglia continua a scalare posizioni diventando sempre più insidioso e spendibile. Adesso a favore dell’allenatore di Gela, al quale di certo non si può contestare l’esperienza, la personalità e la voglia di riscattare qualche stagione andata male, c’è la grande disponibilità a raggiungere l’intesa a condizioni vantaggiose.