L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sulla gara di domenica tra Palermo e Salernitana e sugli ex De Sanctis e Martusciello.
Martusciello sposta il nuovo fortino, la difesa imbattuta da 207’, nel «suo» vecchio stadio. Il Palermo, infatti, è un tuffo nei ricordi per l’allenatore della Salernitana, ex calciatore rosanero: alla fine della stagione di Serie C1 ‘99/2000 fece i conti con noie alla caviglia e si procurò anche un infortunio ai flessori. Accadde dopo un gesto di stizza: in trasferta a Crotone, gli avversari sbloccarono il risultato e lui, in procinto di completare il riscaldamento per dare manforte, imprecò e rifilò un calcio ai tabelloni pubblicitari. Poi la fitta dietro la coscia.
Il passato
In Sicilia lo volle Morgia e Martusciello ci arrivò dopo la rescissione con il Genoa. Fece in tempo a partecipare alla volata per i playoff, ma il sogno si interruppe contro la Nocerina. Ritornati a Palermo, i calciatori erano nella bufera, ma non volle sottrarsi al confronto con i tifosi all’ingresso del centro sportivo: fu un atto di responsabilità, dimostrò personalità e venne applaudito, tra i pochissimi. Oggi è un altro calcio, un’altra storia. Il Palermo, che all’inizio ha infilato due sconfitte consecutive, si è rimesso in carreggiata e ha ritrovato stabilità soprattutto in trasferta. Fuori casa non sbaglia un colpo: tre vittorie. In casa, invece, non ha mai vinto e ha segnato in una sola circostanza. La Salernitana potrebbe/dovrebbe provare a «sporcare» la partita e le linee di passaggio, come hanno fatto Cesena e Cosenza quando hanno affrontato i rosanero a domicilio. Il loro organico è extralusso, tant’è che Dionisi – che in casa sua non ha fatto mai sconti alla Salernitana, con 1 pareggio e 4 vittorie tra le quali la «manita» da allenatore di Sassuolo ed Empoli – può concedersi il privilegio di lasciare in panchina Brunori per far giocare Henry, quest’ultimo a più riprese nel mirino del calciomercato granata con svariati diesse.
De Sanctis a Palermo
A tal proposito, è impossibile sfumare sulla presenza di Morgan De Sanctis a Palermo. È ripartito dalla Sicilia, ha trovato Ranocchia, che voleva a Salerno, e Segre, Insigne e Di Mariano, il predestinato Le Douraon. Poi c’è l’ex Pierozzi pronto al rientro insieme a Verre, in panchina a Bolzano, e a Di Francesco (15’ contro il Südtirol). De Sanctis ha portato in granata Tchaouna, preso a zero euro e venduto con una importante plusvalenza. Dopo il mercato degli investimenti, è stato indirizzato verso il mercato furbo e della sostenibilità, come accaduto a Petrachi quest’anno. Insieme a Tchaouna, ha ingaggiato Trivante, Martegani, Ikwuemesi, Legowski.
L’obiettivo
In questo vortice di incroci e di emozioni, c’è un grande obiettivo che la Salernitana deve centrare: portare via punti dall’isola. Sarà un esame ad alto coefficiente di difficoltà per la difesa granata, perché adesso il Palermo è una squadra oliata e registrata nei meccanismi: ha subito meno gol di tutti insieme al Catanzaro (6), ma ha cominciato pure a segnare a raffica, 6 volte in 3 gare. Come fronteggiarla? Quando tutto cigola o non sboccia ancora, la fase difensiva perfetta consente comunque di stringere punti tra le mani.
Il precedente
Accadde pure alla Salernitana di B edizione ‘94/’95 che poi crollò nell’ultimo atto a Bergamo: dal 26 marzo al 7 maggio, subì 1 gol in 7 gare. A Palermo, nella penultima di quella striscia con la difesa bunker, non c’era Strada: c’entrava l’utilizzo di una pomata spray che gli fece saltare precauzionalmente due gare, per timore di uno stop per doping. C’era invece Gianluca Petrachi, signore del centrocampo rosanero con Maiellaro, Fiorin e Iachini. Le due punte erano Criniti e Campilongo. Finì 0-0 in Sicilia, stesso risultato dell’andata a Salerno. Prima del Palermo, il calendario riservò ai granata il Pescara di De Sanctis al suo primo campionato importante in Abruzzo.