L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul gioco di Corini e il rebus Brunori per il Palermo.
Allarme Brunori. Che succede al 28enne bomber italo-brasiliano? Ci sono immagini che fotografano in maniera nitida determinate situazioni. E il rigore fallito domenica contro il Venezia, il secondo di fila dopo quello di Cosenza, è lo specchio del momento no del numero 9 rosanero. Con l’aggravante del clamoroso gol a porta vuota che si è divorato dopo la respinta del portiere Joronen. Una macchia ancora più grande, nell’ambito di una prestazione insufficiente, rispetto all’errore dagli undici metri. Fallire un rigore, infatti, può essere una casualità – e a proposito di penalty va detto che, paradossalmente, tre giorni fa Matteo ha tirato meglio rispetto ad altre circostanze in cui il rigore lo ha trasformato – ma lo scarabocchio disegnato subito dopo il flop dagli undici metri è sintomo di un malfunzionamento.
E’ un errore da matita blu commesso da chi, condizionato probabilmente dal rigore fallito al San Vito, nel tentativo di correggere il pallone in rete non ha calciato con la mente libera. Premessa doverosa: il termine “crisi” non è il più appropriato per descrivere lo stato dell’attaccante rosanero che a Cosenza prima della sosta aveva realizzato comunque una doppietta e che con 6 gol (sui 14 totali) e 3 assist rimane in questo campionato il giocatore del Palermo in grado di incidere di più. E sarebbe ingeneroso “gettare la croce” addosso a un goleador che dopo avere contribuito in maniera determinante alla promozione dei rosa in B ha dimostrato di potere fare la differenza anche tra i cadetti. Detto questo, è chiaro che ultimamente qualcosa non va. La macchina da gol si è inceppata. E’ comparsa una spia che, a prescindere dal vento di negatività che soffia sull’ex Entella, è riconducibile alle problematiche in fase realizzativa che ha il Palermo.
ANALISI. Il capitano, rimasto domenica a secco tra le mura amiche per la quinta partita consecutiva, in questo periodo non è ispirato ma se fatica in zona gol non è solo colpa sua. Ha ancora pochi palloni giocabili e non è adeguatamente supportato dai compagni nonostante i tentativi del tecnico Corini (Di Mariano più vicino al numero 9) di trovare delle soluzioni. Contro il Venezia i rosanero sono rimasti a digiuno per la sesta volta in campionato, la terza al “Barbera”. Un altro indicatore del trend negativo di una squadra che ha il terzo peggior attacco della B (con Benevento, Como e Venezia) e che, con 6 marcatori diversi, si trova nei bassifondi anche della speciale classifica relativa alle cooperative del gol. Poche marcature? La luna storta di Brunori c’entra fino ad un certo punto. Alla base c’è un problema che riguarda i meccanismi di gioco di un collettivo che deve migliorare molto dal punto di vista della produzione offensiva e alzare, contestualmente, l’indice di pericolosità.