L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla panchina d Genoa.

Non c’è più tempo. E allora il Genoa pensa a un eventuale piano B, con Andrea Pirlo primo nome (prestigioso) della lista per sostituire eventualmente Davide Ballardini, nel caso in cui dalle prossime due sfide contro il Venezia (domenica al Ferraris) e poi nella trasferta di Empoli, non dovessero arrivare indicativamente quattro punti. In subordine, le altre opzioni potrebbero portare a Roberto Donadoni o a Gennaro Gattuso, altro profilo valutato a villa Rostan.

Adesso i timori sul futuro sono diventati concreti. Ancor più dei sette punti raccolti in dieci partite, preoccupa oggi (e non poco) il comportamento di una squadra che da inizio stagione è stata capace di accendersi solo nella ripresa (solo un gol segnato prima dell’intervallo), spesso dopo essere andata in svantaggio, che ha la seconda peggior difesa della Serie A (dietro allo Spezia, e in coabitazione con Cagliari e Salernitana) e, soprattutto, ha raccolto una sola vittoria (fuori casa, il 12 settembre scorso a Cagliari). Ma era la terza giornata. Da allora, il buio.

Scenario cupo Ovvio che a questo punto diventi necessario per la società non farsi trovare impreparata se questa emorragia di gioco e di risultati non dovesse venire meno. Il club rossoblu ha sotto contratto (sino al prossimo giugno) anche Rolando Maran, ma evidentemente l’idea è quella di puntare a un nome diverso, di altissimo profilo tecnico, che possa essere veramente in grado di avviare la ricostruzione di un club che attende ora il definitivo passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova proprietà, dopo l’annuncio avvenuto il 22 settembre scorso.