Il Gazzettino: “Vent’anni fa l’impresa del Venezia a Palermo”
L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sulla gara che il Venezia giocherà a Palermo domenica prossima ricordando anche l’impresa dei lagunari risalente a vent’anni fa.
In casa dei rosanero non vinceva da 34 anni, ma quello del Venezia a Palermo datato 10 novembre 2002 fu molto più di un colpaccio in uno dei tanti campi difficili. Tra una settimana esatta gli arancioneroverdi faranno visita ai siciliani (domenica 27 ore 18) e la mente anche non volendo corre indietro a vent’anni fa, a quel 2-0 vissuto come un vero e proprio atto di giustizia del fantomatico Dio del calcio. Così lo accolsero e lo raccontano tuttora i tifosi lagunari, in quei mesi ancora scossi dal fuggi fuggi estivo del patron Maurizio Zamparini che trasferì armi, bagagli e ben 13 giocatori ai piedi del monte Pellegrino. Il giorno del giudizio per l’ex presidente arancioneroverde arrivò dunque quel 10 novembre, all’undicesima giornata di un campionato di Serie B che quel Palermo era candidato a dominare o quasi. A rileggere oggi le formazioni di quella partita, si può dire che in campo si sfidarono due Venezia, con quello di emergenza allestito da Franco Dal Cin Soviero; Orfei, Calori, Cinetto, Maldonado; Amerini (Manetti), Soligo (Anderson), Brncic; Rossi, Poggi; Bertani (Fantini) ad affrontare ex beniamini come Maniero-Di Napoli e volti noti Marasco, Santana, Conteh, Bilica fino a Ongfiang.
IMPRESA Per nulla intimorito dai 22mila della Favorita, il team di Gianfranco Bellotto riuscì a scrivere la storia nel secondo tempo, grazie ai gol del croato Drazen Brncic dopo 4′ e del figliol prodigo Paolino Poggi al 27′. Una vendetta in piena regola, uno sgarbo restituito e che pochi mesi dopo si sarebbe rivelato fatale ai rosanero, beffati proprio per tre punti dall’Ancona che accompagnò in Serie A Lecce, Siena e quella Sampdoria contro cui il Venezia conquistò la salvezza all’ultima giornata grazie al 3-1 del Penzo. Un successo, quest’ultimo, firmato anche dal profeta in patria Evans Soligo, l’unico (momentaneamente) scartato da Zamparini che lo aveva rispedito in prestito in laguna. In quel campionato nel faccia a faccia di ritorno il Palermo rese pan per focaccia, passando con un identico 2-0 al Penzo che tuttavia sul piano emotivo e simbolico non riuscì a pareggiare lo schiaffo lagunare del primo round.
A deludere i poco più di 2.900 presenti a Sant’Elena furono il rigore dopo soli 4′ del rumeno Codrea, con il raddoppio verso il novantesimo dell’argentino La Grotteria che era subentrato a metà primo tempo all’infortunato Pippo Maniero, così salvo dal rischio di un antipatico gol davanti ai tifosi che tanto lo avevano amato e inneggiato nelle precedenti quattro stagioni. Per il Venezia ben diversa fu la musica sul prato del Barbera nella Serie B 2003/04, dove incassò un sonoro 4-0 con reti di Emanuele Filippini, Gasbarroni e doppietta di Luca Toni. Il futuro azzurro campione del mondo (30 centri a griffare la promozione dei rosanero in A) era già stato fatale all’andata al Penzo, quando al 94′ aveva ripreso l’1-1 vanificando il vantaggio degli arancioneroverdi (a fine anno salvi ai playout ai danni del Bari) con l’argentino Gaston Liendo.