L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sulla gara di oggi tra Venezia e Palermo e riporta le parole di Vanoli in conferenza stampa.
Col Palermo come contro il Como, Venezia a caccia della sua decima vittoria stagionale per far impennare le proprie chance di rimanere in Serie B. Entra nell’ultimo e decisivo mese una lotta-salvezza sempre più serrata, motivo per cui oggi al team arancioneroverde serve solo il secondo successo di fila al Penzo (fischio d’inizio alle 14) per dimenticare l’ingiustizia di Pasquetta a Reggio Calabria. Una sconfitta immeritata ed evitabile, decisa sì da una sfortunata autorete di capitan Ceppitelli e da uno sgambetto del Var, ma figlia anche di una troppo morbida determinazione in zona-gol. A Sant’Elena sale il Palermo, vecchio avversario in lotta per i playoff come lo erano Ascoli e Como (prima della stessa Reggina), il Venezia deve quindi riproporsi con lo stesso furore che due settimane fa nel 3-2 rifilato ai lariani aveva davvero conquistato e trascinato i 6.600 del Penzo. Anche questo pomeriggio la risposta sarà di quelle importanti a queste latitudini, visto che già ieri sera era stato sfondato il tetto delle 5.000 presenze con poco più di 400 ospiti.
LA CARICA – Un clima di coinvolgimento che ieri alla vigilia ha auspicato Paolo Vanoli, costretto a scontare la sua seconda giornata di squalifica. «Oggi toccherà ai nostri tifosi essere l’allenatore a bordo campo al posto mio. Io griderò dal tetto della tribuna ha sorriso il tecnico varesino caricando l’ambiente ma dovrà essere la nostra gente a spingere e sostenere i miei ragazzi. Lo hanno fatto alla grande nelle ultime partite, il loro è un apporto troppo importante per noi in questo momento». All’andata in terra siciliana Vanoli aveva festeggiato la sua prima vittoria, della sua “seconda vita” in laguna dopo i trascorsi da giocatore negli anni ’90. «Il Palermo è forte ea gennaio si è rinforzato bene il plauso indiretto al lavoro dell’ex ds veneziano Leandro Rinaudo aumentando la qualità specie a centrocampo, in rosa ha elementi esperti per la B, altri invece anche di prospettiva. Un avversario da temere, ci sta davanti in classifica (43 punti a 36, ndr) e verrà qui per vincere. Come spuntarla? Con gli stimoli giusti e riuscendo a restare in partita per 90′, come del resto abbiamo fatto pure con la Reggina. La partita va interpretata anche con i cambi, i nostri ci danno una grossa mano e questa è la nostra fortuna». Lecito aspettarsi e sperare in un Venezia-bis dopo la prestazione col Como, fermo restando che a contare sono solo i tre punti. «Contro il Palermo dovremo essere sempre equilibrati, non sbilanciarci perché loro hanno nelle ripartenze un punto di forza. Bisognerà usare la testa, avere equilibrio, compattezza e ragionare da squadra, questo è il nostro mantra. Vogliamo vincere la partita e dobbiamo anche trovare la strada per vincerla.
ADRENALINA – Quanto alla possibilità che il suo Venezia abbia ancora margini di crescita, Vanoli non ha alcun dubbio. «Ne abbiamo ancora tanti, possiamo migliorare molto perché siamo una squadra giovane, Carboni per esempio è un 2001. Ci sono giocatori che devono ancora esprimersi con continuità, vedi Candela, Milanese, Johnsen, ogni giorno devi mettere qualcosa di diverso in più per essere sempre un po’ più incisivo. È nell’importanza dei dettagli che dobbiamo crescere, malgrado la classifica vedo voglia di imporsi e di provare. E so bene quanto serva pazienza». Quanto al nemico-Var, il timoniere del Venezia guarda oltre. «A Reggio oltre che sul gol di Pohjanpalo, alla fine poteva esser valutato diversamente anche il contatto su Novakovich. Ora sarà una sfida in più per affrontare decisioni che sono state un po’ contro di noi, dev’essere un insegnamento forte avere ancora più adrenalina per superare anche questi ostacoli. Fino alla fine dobbiamo lottare per questa salvezza che è un grande obiettivo. Ecco perché occorre cercare il guizzo con più cattiveria agonistica per fare gol».