L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sul Venezia e di come ha “regalato” Ceccaroni al Palermo.
Sfoltire il più possibile anche a costo di rimetterci, pur di cominciare da subito a riparare i danni. È appena iniziato, quello che per il Venezia si prospetta come il calciomercato più impervio da parecchie estati a questa parte. Tra una settimana il tecnico Paolo Vanoli salirà in ritiro a Falcade, iniziando a lavorare su un gruppo di giocatori che, al gong del 1. settembre, “minaccia” di avere un volto ben diverso in tutti i reparti e per giunta quando saranno state in archivio tre gare di campionato (l’11 luglio a Como, ricorsi permettendo, la pubblicazione del calendario).
Se non è disperata poco ci manca, la missione intrapresa dal direttore sportivo Filippo Antonelli e dal direttore tecnico Cristian Molinaro. L’urgenza è liberare il Venezia dai troppi giocatori-boomerang, gravanti sul monte ingaggi di un club che, prima di acquistare, deve assolutamente cedere anche (ma non solo) per il fatto di non avere quest’estate l’aiuto del paracadute di 9 milioni incassato dopo la retrocessione dalla A. Usiamo volutamente il verbo “cedere” anziché “vendere”, perché ora come ora nelle stanze di Ca’ Venezia riuscire a monetizzare una partenza è secondario, rispetto alla priorità di liberarsi di stipendi incomprensibili.
Emblematico il caso di Ceccaroni, che purtroppo per Antonelli è in “cattiva compagnia”: l’ex co-capitano andrà al Palermo senza portare un euro nelle casse societarie, nonostante un contratto prolungato un anno fa dal regista Alex Menta col via libera del presidente Duncan Niederauer fino al 2027 a quasi un milione di euro a stagione. In sostanza dunque, pur di liberarsi di poco meno di 4 milioni, il Venezia sta per rescindere col difensore spezzino e lo lascerà al Palermo senza incassare nulla. L’aspetto più grave è che di errori come quello di Ceccaroni ce ne sono altri, dai rientranti Cuisance, Haps e Crnigoj, fino agli altrettanto costosi Busio e Johnsen (senza scordare Cheryshev e Novakovich) che nemmeno nella gestione-Vanoli hanno convinto.
Se non altro il tandem Antonelli-Molinaro, unici interlocutori di Vanoli per le questioni tecniche, hanno già incontrato l’allenatore lagunare e il suo procuratore Andrea D’Amico iniziando ad intavolare il possibile rinnovo di contratto. L’accordo sottoscritto nel novembre scorso, infatti, scadrà il 30 giugno 2024 e le parti sono al lavoro per mettere nero su bianco la reciproca volontà di continuare insieme, diventata ancor più “solida” dopo che il Verona ha chiuso il cerchio affidando la panchina Marco Baroni. Di sicuro, tornando ai giocatori, a portare nuovi guadagni sarebbero eventuali “sanguinose” cessioni, su tutte ovviamente quella del bomber Pohjanpalo, ma anche di altri emergenti che certo si sono messi in luce come Tessmann. Meno gravosi sul fronte-stipendi, ma ugualmente molto incerti quanto ad una non così probabile permanenza in laguna, sono gli altri rientri Fiordilino, Bjarkason, Karlsson, Ullmann, Enem e il mai pervenuto fratellino Mikel Johnsen. In entrata, infine, al momento le uniche mosse hanno toccato la difesa col rinnovo annuale di capitan Modolo, il 2027 firmato da Idzes e il prossimo ritorno del croato Sverko dal Groningen.