Il Gazzettino: “Venezia, arrivano nuovi soci”
L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sul Venezia e sull’arrivo di nuovi soci.
Una finale dietro l’angolo assieme ai nuovi soci di Niederauer, una squadra allineata e compatta dietro al suo allenatore nell’inseguire il Grande sogno, una città in fermento e febbricitante di tifo. E un club che, un passo alla volta, sta uscendo dal pantano di una
difficile situazione economica, frutto di errori gestionali ormai appartenenti al passato.
Il primo, importante perché ne andava anche dell’iscrizione al campionato
(il termine è stato anticipato al 4 giugno), è stato compiuto nei giorni scorsi, con la risoluzione della controversia nata con Bayern Monaco e Leuven per il mancato saldo dell’acquisto di Cuisance e Henry, con relativo doppio ban Fifa e conseguente stop a 3 sessioni di mercato: questione chiusa con i rispettivi club proprietari del cartellino, grazie al versamento della quota mancante per l’attaccante e all’allungamento del pagamento per il centrocampista. Così come si è risolto il contenzioso nato con il Groningen per l’acquisto di Sverko: anche qui pagamento completato e pace fatta, senza il coinvolgimento della Fifa. A restare aperta semmai è la questione
legata alla cessione di Zabala all’Olimpia Asuncion, ma in questo caso è il Venezia ad essere creditore nei confronti del club paraguaiano, col quale è comunque vicina l’intesa per incassare i soldi. Ma le buone notizie non sono finite.
Restava infatti aperta la questione altrettanto fondamentale relativa all’arrivo dei nuovi soci americani, pronti ad affiancare il gruppo “storico” che fa capo a
Duncan Niederauer. E anche in questo caso dagli Usa è arrivata l’attesa fumata bianca. La trattativa per l’allargamento della compagine societaria della VFC Newco2020 Llc, la società veicolo statunitense che possiede il 100% delle azioni del Venezia, si può infatti considerare in dirittura d’arrivo, grazie all’ingresso di un piccolo
gruppo di nuovi imprenditori statunitensi (e la contemporanea l’uscita di un paio di quelli attuali), che andranno così ad irrobustire il club sotto il profilo patrimoniale, grazie all’immissione di liquidità nelle casse lagunari. L’operazione è ormai ai dettagli ed il closing viene dato praticamente per fatto. Un investimento certo inferiore a quello che si era inizialmente prospettato nel caso, ipotizzato a gennaio da Niederauer, dell’ingresso di un fondo d’investimento (erano stati avviati colloqui con Cerberus e altri due fondi comuni), che avrebbe dovuto nel caso rilevare il 40% delle quote
azionarie, versando un cifra vicina ai 20 milioni di euro. Ma l’arrivo di nuovi partner privati garantisce comunque la possibilità di affrontare il futuro in maniera più serena, qualunque sia la categoria in cui il Venezia si troverà a giocare l’anno prossimo. A maggior ragione se la squadra di Vanoli riuscirà a compiere il grande balzo ed a conquistare la Serie A, che grazie agli introiti garantiti dalla mutualità (almeno 30 milioni), senza contare i maggiori ricavi da merchandising, ticketing e sponsorizzazioni, consentirebbe di risolvere quasi interamente i problemi di bilancio del club.