Il Gazzettino: “Venezia a Palermo: «Cattivi su ogni palla e via»”
L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sulla gara tra il Palermo e Venezia in programma domenica.
La sua città e la squadra in cui è cresciuto sono a tal punto sulla sua pelle, che per diplomarsi geometra aveva presentato una tesina sulla storia dello stadio Barbera. Domenica (ore 18) il palermitano doc Luca Fiordilino giocherà per la prima volta da nemico alla Favorita, praticamente casa sua avendola vissuta da tifoso, raccattapalle e giocatore. Ciò fino a prima di legarsi, nell’estate 2019, ad un Venezia di cui oggi è uno dei pochi veri riferimenti, ma che in quei giorni (solo grazie alla mancata iscrizione del club siciliano) aveva evitato quella Serie C che è ora il grande spauracchio. «Siamo penultimi in classifica, il nostro morale non può essere altissimo ed è normale ammette il 26enne partito dal Bagheria In compenso ad essere al top è la nostra voglia di salvarci perché, come ha detto mister Vanoli, quello è l’unico obiettivo a cui pensare. In noi c’è la massima determinazione ad iniziare a fare punti». Il neopromosso Palermo ne conta sei in più (15 contro 9) con un rendimento comunque altalenante, nonostante gli oltre 19mila tifosi di media al proprio fianco.
«Affronteremo una grande squadra, se ha avuto qualche problemino è perché il salto dalla C alla B si fa sentire. Noi oltre a stare attenti dovremmo essere cattivi su ogni palla, sarà una battaglia avendo entrambe le squadre necessità di punti. Sull’ambiente c’è poco da dire, tutti sanno cos’è Palermo. Vengono da una promozione e ci sarà una grande atmosfera, per me sarà bello e un po’ rivivrò le sensazioni provate fin da quando ero piccolino». Vanoli parrebbe intenzionato a pretendere, anche dai centrocampisti, quegli inserimenti in zona-gol che Fiordilino aveva ben sfruttato ai tempi di mister Zanetti. «Dovessi segnare non potrei mai esultare sorride il palermitano di Casteldaccia, dove è tornato nel giugno scorso per sposare la sua Catia perché se sono qui da professionista è grazie al Palermo. Dieci anni da capitano nel settore giovanile e l’approdo in prima squadra non si possono dimenticare, sono veramente emozionato e carico pensando a domenica. Stiamo lavorando tanto, per fortuna la sosta ci ha consentito di lavorare tanto sul piano fisico e assimilare i concetti del nuovo allenatore».
Un Venezia in crisi nera, costretto ad aggrapparsi al buon primo tempo della gara (persa) con la Reggina. «Quei 45′ non sono stati gli unici nei quali, oltre ad aver corso tanto, abbiamo dimostrato di saper attaccare gli spazi e giocare palla a terra. Dobbiamo crescere in personalità per una miglior lettura dei momenti del match, soprattutto nei secondi tempi. Da qui al termine del girone di andata ci restano sei gare per fare più punti possibile, a partire da Palermo altrimenti più passa il tempo e più diventa dura». Il centrocampo lagunare è tuttora un reparto senza una vera identità, lo stesso Fiordilino continua a fare la spola tra play e mezzala. «Non so dire quale sia il mio preferito. Con Dionisi da centrale dovevo giocare tanto la palla, mi ero convinto che quello fosse il mio ruolo perché avevo fatto bene. Poi invece Zanetti da messo come regista quel grandissimo giocatore che è Vacca, così mi ha fatto scoprire che potevo arrivare in area e anche segnare. Così è successo e lo ringrazierò sempre». Dall’Osservatorio del Ministero dell’Interno nessuno stop alla trasferta dei tifosi lagunari al Barbera. Tuttavia, essendo una gara caratterizzata da profili di rischio, si suggerisce l’adozione della vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Venezia esclusivamente per il settore ospiti.