Il Gazzettino: “Poggi: «Venezia a Palermo con lo spirito del 2002»”

“E Non può che tornare alla “madre di tutte le partite” la mente dei tifosi arancioneroverdi. Quello, infatti, fu il valore del Palermo-Venezia della Serie B 2002/03, la prima dopo la fuga di Maurizio Zamparini in Sicilia con una decina di giocatori lagunari. Dopodomani al “Barbera” (ore 18) la sfida tornerà in auge a più di 15 anni di distanza da quel 10 novembre, nel quale il croato Drazen Brncice la bandiera Paolino Poggi firmarono la “vendetta”, un 2-0 accolto come un atto di giustizia da parte del dio del calcio. «Ricordo benissimo le sensazioni di quei mesi e l’attesa che cresceva– l’amarcord di Poggi – Il nostro era l’anno zero, quella partita arrivò all’11. giornata e noi, che eravamo completi solo da poche settimane, sembravamo spacciati in partenza». Il ruolo di vittima sacrificale però non si addiceva a quel Venezia costruito in tutta fretta e affidato all’esperienza di Gianfranco Bellotto. «Zamparini se n’era andato ma per me il ritorno in arancioneroverde non fu un salto nel buio, semmai una priorità che sentivo dentro. Arrivammo a un numero accettabile di giocatori a pochi giorni dal via della B, eppure all’esordio vincemmo 2-1 a Trieste  e quella svolta ci convinse che avremmo potuto fare qualcosa di buono pur nelle difficoltà». In quel “derby” di Palermo Poggi giocò in attacco con Bertani e la spinta in fascia di Maurizio Rossi, a centrocampo c’erano Brncic, Amerini  e il 23enne Soligo, in difesa i centrali Calori – Cinetto e i terzini Orfei – Maldonado a proteggere la porta di Soviero. «Io ero stato in ritiro col Parma e arriva i tra i primi, pian piano diventammo una squadra perché potevamo contare su uomini veri. La trasferta a Palermo incuteva un certo timore, tutti quegli ex a partire da Maniero e Di Napoli sulla carta erano molto più forti, ma noi avevamo una motivazione per vincere che a loro mancava». Alla fine il Venezia ammutolì i quasi 22mila della Favorita. «Ricordo una gara di grande attenzione, l’unico modo per venirne fuori era non sbagliare niente e sfruttare ogni occasione. La soddisfazione è ancora viva, lì aumentò la fiducia nei nostri confronti e conquistammo una salvezza molto significativa». Sabato come 15 anni fa il Palermo è favorito. «Lo è a prescindere contro tutte le avversarie di questa B, però oggi come allora l’esito non è scontato, perché questo Venezia ha una sua identità». Al Taliercio Modolo lavora in gruppo, oggi a Coverciano esame da direttore sportivo per Leandro Rinaudo”. Questo quanto riportato da “Il Gazzettino”.