Il Gazzettino: “Palermo-Venezia. La folle estate del 2002. Dal Cin: «Vi dico come Zamparini prese i rosanero»”

L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sulla gara tra Palermo e Venezia in programma domenica, ma in particolare scrive dei trascorsi tra i due club riportando un’intervista a Dal Cin.

Tra le date scolpite nella memoria della tifoseria lagunare c’è senza dubbio lunedì 22 luglio 2002. È da quel giorno che i faccia a faccia tra Venezia e Palermo opposte domenica al Barbera (ore 18) hanno smesso di essere banali, per il ratto di Zamparini che vestì di rosanero 13 arancioneroverdi. Di quella folle estate 2002 che cambiò per sempre il corso della storia del Venezia, ne parla l’allora amministratore unico Franco Dal Cin nel suo libro Delitto imperfetto che racconta, soprattutto ma non solo, la sua incredibile prodezza realizzata nel 1983 portando il campionissimo brasiliano Zico dal Flamengo all’allora sconosciuta Udinese. «Franco Sensi (presidente della Roma scudettata nel 2001, ndr) di me si fidava, peccato non mi abbia ascoltato quando gli consigliai di non prendere il Palermo scrive Dal Cin, oggi 79enne. Il club non rendeva, così feci da tramite nella trattativa con Maurizio Zamparini che era interessato a sbarcare in Sicilia. Il primo incontro tra personaggi dai caratteri incompatibili era andato male, ma l’accordo non è impossibile se c’è chi vuole vendere e chi vuole comprare». Infatti l’intesa fu rapidamente raggiunta. «Il nodo stava nel fatto che Zamparini nella stagione 2002/03 si sarebbe ritrovato proprietario di due squadre in Serie B, situazione vietata dal regolamento. Il Venezia è in vendita, il problema è che nessuno lo vuole per i pesanti conti in rosso. Così Zamparini verso novembre (a campionato già iniziato, ndr) pressato dai tempi mi dice Franco, lo do a te, ti regalo il Venezia».

«Che colpo direte! prosegue il manager di Vittorio Veneto Sì, anche se l’altra faccia del regalo sono 25 calciatori contrattualizzati da Serie A e un debito fiscale di 4-5 milioni, quindi sull’orlo del fallimento. Nel novembre 2004 chiediamo la rateizzazione del debito con lo Stato per 10 milioni in 10 anni. Nella stessa condizione ci sono Lazio, Perugia, Catania e Salernitana: la richiesta di Lotito, 140 milioni in 23 anni, verrà accettata. Tutte le altre no». Un Venezia in sostanza avviato alla sparizione, rischiata al termine della B 2004/05. «A marzo 2005 passo la mano a Luigi Gallo, mi garantisce con delle fideiussioni delle Generali ed ero tranquillo. Ma in quei giorni si stava esaminando l’istanza di fallimento inoltrata da un creditore del Venezia, il tribunale chiede una verifica nella sede della compagnia e riceve la risposta: sono false! Il colpo di scena è clamoroso, tremendo, e il club viene cancellato dalla mappa del calcio».

Ma Franco Dal Cin, proprio da numero uno arancioneroverde, fu il primo a scoperchiare nel 2005 la pentola di Calciopoli. «Alla vigilia della gara col Messina i presidenti Cellino, Zamparini e Ruggeri mi chiamano in poche ore parlandomi dell’arbitro Palanca: stai attento, è uno dei pretoriani, ti farà perdere la partita (1-2 a Bari con successive maxi squalifiche per Maldonado e Soviero, ndr). Il giorno dopo convoco una conferenza stampa e rivelo tutto quello che è successo, ben sapendo di andare incontro alla mia morte professionale nel calcio». La preparazione del team di Paolo Vanoli riprende oggi al Taliercio con una doppia seduta, mentre a mezzogiorno è in programma un Gos che dovrebbe decidere se e come i tifosi lagunari potranno recarsi allo stadio Barbera. Ieri i dirigenti Molinaro e Santaniello si sono recati in pellegrinaggio alla Basilica della Salute, come una delegazione dell’Academy col presidente Piovesan e alcuni bambini che hanno regalato al patriarca Moraglia una maglia del Venezia.