Ieri è stata una giornata di festa in casa Venezia, dato che è arrivata l’ufficialità da parte della Figc del ripescaggio in Serie B del club lagunare. L’edizione odierna del “Gazzettino” analizza tutta la gioia dei tifosi e delle personalità importanti della città lagunare. Un’ufficialità arrivata verso le 14 e che ha fatto esplodere la gioia, accompagnata dall’auspicio che le tribolazioni della scorsa nefasta stagione servano di lezione al club arancioneroverde per non soffrire più. «È davvero una bellissima notizia che mi fa molto piacere, prima di tutto per il presidente Tacopina che ha messo tanto lavoro e passione per fare calcio a Venezia sottolinea Paolo Romor, assessore comunale alle politiche educative La permanenza in B sicuramente favorirà anche il progetto stadio, che la società sta portando avanti col Comune, ovviamente mi fa piacere anche da tifoso perché così è stato restituito quello che la squadra si era meritato sul campo, con la grande rimonta di Carpi. E adesso tutti al Penzo!». «Un epilogo importante che chiude una vicenda vergognosa per tutto il calcio italiano, sempre più a corto di credibilità e tifosi aggiunge Matteo Senno, consigliere delegato allo Sport Gli illeciti e le inadempienze del Palermo erano troppo gravi e la vicenda è stata gestita con tempi del tutto inadeguati. Restare in B era essenziale, permette di ragionare sul futuro calcistico e del nuovo stadio. Su questo fronte non eravamo mai arrivati così avanti, all’approvazione del pubblico interesse: ora siamo fiduciosi e diamo la massima disponibilità per accelerare affinché il Venezia Fc presenti il progetto definitivo alla Regione Veneto».
Ad esultare anche tifosi-imprenditori fedelissimi al Penzo. «C’è grande sollievo ammette il ristoratore Gino Puntar Venezia non meritava la C per tutto ciò che la società sta dando alla città anche sul piano sociale. Tacopina merita rispetto, stima e successo, per questo l’abbiamo nominato Cavaliere di San Marco per meriti sportivi. La C metteva ansia, d’altra parte tutti noi quando amiamo qualcuno o qualcosa ne siamo gelosi e temiano di perderlo. Ora con la B siamo sicuramente più tranquilli». «Un traguardo meritato concorda Pierluigi Bagarotto, consigliere nazionale della Federlegno adesso però bisogna attrezzare una squadra decorosa per non rischiare di ritornare in C. Solo vendendo i migliori giocatori, come Falzerano nel gennaio scorso, senza acquistarne di almeno altrettanto forti non si va lontano. Per favorire la massima partecipazione del pubblico serve un Venezia competitivo, oltre naturalmente ad uno stadio a Mestre visto che ormai Venezia è purtroppo una città solo per turisti. Comodità e spettacolo sono necessari per coinvolgere la gente».
Soddisfatto e proiettato al domani anche Franco Vianello Moro, già presidente del Cus Venezia: «I miracoli non si ripetono, non è che tutti gli anni possiamo sperare che qualche club fallisca o che ci sia un San Zigoni a risorgere all’improvviso. Ora la B bisogna meritarsela sul campo, con una squadra adeguata, tosta, solida, esperta, a prescindere dalle ambizioni. Ci sta avere degli anni di transizione in attesa di avere lo stadio nuovo, ma non si possono più fare campionati rischiosi come l’anno scorso. Bisogna provare a giocarsela per stare nella parte sinistra della classifica». Da sportivo esulta anche Roberto Pea, presidente del Tennis Club Mestre. «Senza dubbio è una bella notizia, anche in prospettiva pensando al progetto dello stadio che difficilmente sarebbe stato portato avanti con la squadra in una Serie C in cui squadre blasonate cercano da anni di salire in B. Io tifo sia Venezia sia Mestre, come nel basket, i successi delle squadre professionistiche danno lustro alla città. C’è bisogno di sport, di dare segnali importanti ai ragazzi che svolgono l’attività. Modelli e punti di riferimento, tutto il movimento dà lustro anche con la competitività cittadina, bisogna esser felici del fervore sportivo. Nel nostro piccolo ci proviamo anche noi con la partecipazione alla A2 della nostra squadra con le giovani promesse cresciute in casa».