Il Gazzettino: “La magia di Stulac: «Il mio gol più bello. Sappiamo come fare soffrire il Palermo»”

Un brutto anatroccolo probabilmente non lo è mai stato, di sicuro però oggi Leo Stulac è diventato un bellissimo cigno. E ritrovatosi all’improvviso al centro di una favola calcistica, al classe ’94 sloveno va riconosciuto il merito di averla arricchita in un baleno con sette perle, una più preziosa dell’altra.
L’ultimo gioiello il regista arancioneroverde l’ha esibito nella notte magica del Penzo, piazzando all’incrocio dei pali, con un destro a giro imparabile da oltre 25 metri, il primo dei tre gol che hanno rullato il Perugia.
«Non ho dubbi, tra tutte le mie sette reti quest’ultima è sicuramente la più bella gioca svelandoci il suo podio personale e ha scavalcato la punizione contro il Foggia e l’altro gol da lontano contro il Bari. È ormai il mio marchio di fabbrica? Ci lavoriamo tanto, con Ago (Garofalo, ndr) ci alterniamo nel battere i calci d’angolo perché anche lui ha un gran piede, mi ha servito un rasoterra perfetto, ho preso la mira cercato di tirare proprio nel sette, per me è un momento magico e ho fatto centro. Sono felice perché era uno schema preparato, quando riescono la gratificazione è per tutti». Nelle prime 22 giornate il talento di Capodistria aveva collezionato tre sole presenze, riuscendo comunque a farsi notare con l’assist a Moreo nel pareggio di Avellino e con un gol su punizione nel ko di Cittadella. Nel 2018, dopo l’espulsione di Bentivoglio costatagli tre giornate di squalifica, è davvero cambiato il mondo per Stulac che oggi assieme a Litteri è il capocannoniere del Venezia. «È ovvio, sono soddisfatto di ciò che sto facendo, ma a me interessano sempre e solo i risultati di squadra. Domenica quella col Perugia era una partita fondamentale, esser arrivati da neopromossi ai playoff per la Serie A, respirare calcio vero in uno stadio pienissimo: queste sensazioni e questa atmosfera è qualcosa di eccezionale, la viviamo e la condividiamo tra noi e con i tifosi». Al Penzo due giorni fa, tra i tanti tecnici e direttori sportivi, c’era Davide Ballardini, il tecnico del Genoa di Giorgio Perinetti. L’ex ds nell’estate 2016 aveva visto lungo e scommesso su un diamante grezzo portato a Venezia per poche migliaia di euro, una cifra irrisoria rispetto al suo valore lievitato esponenzialmente. «Io sono del Venezia (fino al 2019 con prolungamento in discussione, ndr) e non penso ad altro che al Palermo. I siciliani sono molto bravi nella manovra, dovremo aspettarli e colpirli, sappiamo come farli soffrire. Per andare in finale dovremo vincerne una, giocare subito al Penzo è una chance da sfruttare»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Gazzettino”.