Il Gazzettino: “Il Venezia torna subito a correre, steso il Palermo”

L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sul Venezia che vince contro il Palermo.

Venezia-show al Penzo, dopo il Como incorna in rimonta anche il Palemo con un altro 3-2, spettacolare ma soprattutto pesantissimo in chiave salvezza. È proprio del team arancioneroverde, infatti, l’unica vittoria di una pericolante nella 33. giornata di Serie B. Una “decima” d’oro grazie ai pareggi delle dirette concorrenti e alla sconfitta del Perugia: Paolo Vanoli & friends sono di nuovo a +6 sulla retrocessione diretta, ed ora a +2 sui playout a 5 finali dal termine.

Il Venezia cercava riscatto (dopo l’evitabile ko di Reggio Calabria solo su autorete) e conferme (dopo aver battuto Ascoli e Como) contro un Palermo a caccia dei playoff: doppio obiettivo centrato alla solita maniera, vale a dire andando come (quasi) sempre in svantaggio, riuscendo comunque a risalire la china stavolta con Johnsen-Pohjanpalo-Tessmann. Squadre in campo con 3-5-2 speculari e padroni di casa subito vicini al gol, con Pohjanpalo che anticipa un distratto Marconi, ma l’iniziale posizione irregolare di Johnsen vanifica tutto. A passare al primo affondo è invece il Palermo, al 5′ Verre verticalizza per Brunori che si invola inseguito da Ceppitelli e infila Joronen sotto le gambe. Ennesima, immancabile doccia fredda, il Venezia prova a reagire con rabbia esponendosi però alle pericolose ripartenze degli avversari, così al 14′ serve una prodezza di Joronen col piede sinistro sul destro a botta sicura di Soleri.

La combina, buono per gli arancioneroverdi, il portiere Pigliacelli che al 19′ rinvia addosso a Gomes, la palla resta lì e Johnsen da oltre 20 metri pennella in rete il pallonetto dell’1-1. Gara raddrizzata e sempre viva ma è sulle fasce che il Palermo affonda facendosi preferire per qualità di manovra, spezzata al 41′ dalla diagonale vincente di Johnsen, servita in netto fuorigioco da un Pohjanpalo non proprio lucido in qualche facile lettura. A finire in crescendo prima del riposo è comunque il Venezia, dal tetto del Penzo però lo squalificato Vanoli non è evidentemente soddisfatto e dimostra di pretendere di più dai suoi, passando al più offensivo 3-4-1-2 per sparigliare le carte. Fuori le mezzali Milanese-Ellertsson, dentro Andersen per fare coppia con Tessmann e Cheryshev alle spalle delle due punte.

Il nuovo assetto sembra stentare a dare frutti, la fiammata invece è dietro l’angolo e si concretizza in fotocopia rispetto al match col Como. Al 13′ Johnsen conquista un angolo, sul cross il gomito alto di Nedelcearu va dritto sul volto di Pohjanpalo, rigore netto che lo stesso finlandese trasforma. Il colpo del ko arriva 110″ dopo con un ribaltamento letale, propiziato da un recupero di Pohjanpalo nella propria metà del campo: è il 18′ quando Johnsen serve Zampano, traversone dal fondo che sfila, arretrato per Cheryshev ma perfetto per l’accornte Tessmann che scrive il 3-1.
Un boato accoglie il ritorno in campo di capitan Modolo per l’acciaccato Ceppitelli, il Penzo esplode di nuovo al 28′ al poker di Candela, cancellato dal Var con conseguenti bordate di fischi; fatale, sull’assist di Pohjanpalo, un altro fuorigioco millimetrico di Johnsen che sfoga la frustrazione impegnando Pigliacelli dal limite. La traversa al 37′ aiuta Joronen negando la doppietta a Brunori, il regalo lo confezionano però arbitro e Var concedendo a Tutino il rigore che accorcia le distanze, causato da un non-contatto di Candela sul neo entrato Sala che si lascia cadere. I restanti dieci minuti sono interminabili e in apnea, rischi tuttavia non se ne contano e il 3-2 finale sta stretto tanto quanto pesa in positivo.