L’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano” riporta un lungo articolo in cui si parla della seconda ondata di plusvalenze che vede coinvolte Roma, Lazio e Salernitana.
“In un contesto di normalità non puoi fare… Spinazzola-Pellegrini, non puoi farlo!”, diceva il dirigente juventino Federico Cherubini nel luglio 2021, intercettato dalla Procura di Torino. E proprio da qui, dallo scambio che consentì al club bianconero di registrare una plusvalenza da 25,8 milioni, che bisogna partire per raccontare lo tsunami che da ieri sta scuotendo il calcio italiano: lo scandalo non è più un’esclusiva bianconera. La Lazio di Claudio Lotito e Igli Tare da un lato, la Roma di James Pallotta prima, e di Dan e Ryan Friedkin poi, dall’altra. E anche la Salernitana. Senza contare i fascicoli che da Torino sono giunti ai colleghi di Modena per il Sassuolo, Bergamo per l’Atalanta, Cagliari e Udine, Genova per la Sampdoria e Bologna. Ma le prime iscrizioni (16 indagati, tutti dirigenti) arrivano da Roma e Tivoli. La nuova proprietà della Salernitana è estranea ai fatti. I reati contestati: false comunicazioni sociali e fatture per operazioni inesistenti. In due parole: falso in bilancio. Reati ancora più gravi quando si parla di società quotate in borsa come nel caso della Roma (poi uscita da Piazza Affari nel 2022) e della Lazio.
Al centro delle contestazioni del Nucleo di polizia economico-finanziario della Gdf di Roma ci sono gli scambi, effettuati tra 2017 e ’21, di diversi calciatori: alcuni divenuti presenza fissa nella nazionale di Mancini (vedi Bryan Cristante, campione d’Europa nel 2021, passato nel ’18 dall’Atalanta alla Roma per 27,6 milioni) altri dei veri e propri flop, come il francese Grégoire Defrel (che i giallorossi acquistarono dal Sassuolo per 20,3 milioni) o l’albanese Marash Kumbulla. Partiamo proprio dai giallorossi e dalla nuova dirigenza. Gli attuali presidenti Dan e Ryan Friedkin, l’ad Pietro Berardi e il dirigente contabile Giorgio Francia sono indagati a vario titolo per l’acquisto dal Verona, nel 2020, di Kumbulla. Nello scambio, alla società gialloblu arrivano il difensore turco Mert Çetin (oggi in prestito all’Adana Demirspor) iscritto per 7,8 milioni e le cessioni per 5 milioni degli under 21 Matteo Cancellieri e Aboudramane Diaby. Secondo i pm, queste operazioni sono state “connotate da valori notevolmente maggiorati o comunque non conformi rispetto a quelli di mercato” ed effettuate dichiarazioni di costi fittizi “al fine di evadere le imposte”.
Poi c’è la vecchia proprietà. Nel mirino della procura sono finiti l’ex presidente James Pallotta, il suo ex vice Mauro Baldissoni, gli allora ad Guido Fienga e dirigente contabile Francesco Malknecht. Vengono contestati tre scambi di mercato tra il 2016 e il 2017: l’acquisto di Cristante dall’Atalanta per 27,6 milioni, con l’arrivo in nerazzurro per 5 milioni di Marco Tumminello (oggi in Serie C nel Gelbison Cilento); l’operazione Defrel dal Sassuolo: per il francese, la Roma scambiò Davide Frattesi (che tuttora vi gioca con continuità) per 5 milioni e il difensore Riccardo Marchizza, per 3 milioni. Dall’indagine “Prisma ” sulle plusvalenze juventine arriva lo scambio tra Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola. Operazione per la quale, dagli atti dell’inchiesta torinese, emerge che l’agente Davide Lippi (figlio dell’ex ct della Nazionale Marcello) aveva anche accumulato un credito di 450 mila euro: il procuratore non è indagato ma i pm sospettano che il debito sia stato poi estinto con una fatturazione per operazioni inesistenti legata a un altro trasferimento.
PASSIAMO alle contestazioni legate a Lazio e Salernitana. Per la Procura di Tivoli, che si è mossa in autonomia rispetto all’inchiesta di Torino, quando Lotito – attuale senatore di Forza Italia e quindi non perquisito – era proprietario di entrambe le società (fino al 2021) fra i due club sarebbero avvenuti scambi di calciatori pressoché sconosciuti con “costi gonfiati” e “valutazioni artefatte rispetto al valore di mercato”. I pm dubitano addirittura che sia avvenuto uno scambio di denaro. La Gdf vuole accertare “se gli sportivi furono effettivamente pagati, e per il quantum formalmente dichiarato, nonché per escludere la sussistenza di ipotizzate plusvalenze fittizie e false fatturazioni con conseguenti delitti di false comunicazioni sociali”. Gli investigatori dubitano della genuinità delle cessioni di Sprocati, Casasola, Marino, Cicerelli, Novella, Morrone e Akpa Akpro. Gli unici due che oggi giocano in Serie A sono Sprocati (Monza) e Akpa-Akpro (Empoli). Oltre a Lotito, tra gli indagati c’è il suo braccio destro, il ds Igli Tare, e i dirigenti biancocelesti Marco Moschini e Marco Cavaliere. Sul fronte della Salernitana, invece, nel registro degli indagati sono stati iscritti gli ex ad Luciano Corradi e Ugo Marchetti e l’ex ds Angelo Fabiani.
I DUE CLUB romani, ipotizzando una eventuale penalizzazione di 15 punti in Serie A inflitta dalla giustizia sportiva (quella alla Juventus per reati analoghi deve essere ancora confermata dal Consiglio di Stato) dovrebbero dire addio alla lotta per la prossima Champions. La classifica riscritta farebbe scivolare la Lazio dal secondo all’ottavo posto con 40 punti e la Roma dal quinto al dodicesimo con 35 punti. La Salernitana finirebbe dall’11° all’ultimo posto con 13 punti e retrocessione in B. Ma per ora è solo un’ipotesi.