Il Fatto Quotidiano: “Diritti Tv serie A, il matrimonio disperato di Sky e Dazn: caccia ai pirati mentre la nave affonda”
L’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano” si sofferma sulla querelle sui Diritti Tv in serie A.
Dunque la Lega Serie A ha deciso di legare i suoi destini a quelli di Dazn: che anche per i prossimi cinque campionati sarà il principale deten- tore dei diritti tv acquistati per 700 milioni a stagione cui si aggiungono, per le casse dei club, 200 milioni che Sky verserà ogni anno perla coesclusiva di 3 partite (qualitativamente migliori rispetto a quelle di oggi) su 10. In tutto 900 milioni, cioè 27 in meno del contratto in essere e 73,3 in menorispetto al contratto precedente, quello del triennio 2018-2021, l’ultimo con Sky primattore. Speriamo in bene. Il presidente del Napoli De Laurentiis ha detto che questo accordo, siglato con piattaforme “non competenti”, porterà il calcio a morire; molti hanno toccato ferro, ma le nubi all’orizzonte non promettono niente di buono.
Per prima cosa si è scoperto che nei 700 milioni di Dazn sono compresi sia i diritti tv sia i diritti radio (il canale RadioTv della Lega con Rds, che trasmette live 17 ore al giorno, entrerà nel por- tale di Dazn a partire dal primo luglio): quindi i700 milioni (più i 200 di Sky) sono in effetti meno, ma non sarà certo la possibilità di “vedere la radio” in tv a spingere la gente ad abbonarsi a Dazn che nelle due prime stagioni non ha certo sfondato, per gradimento, nell’immaginario collettivo.
È stato anzi a tal punto deludente il passaggio di testimone tra Sky e Dazn, con uno scadimento della qualità di fruizione cui ancora non è stato posto rimedio, che la Lega aveva preparato la bellezza di 27 diversi pacchetti di vendita nella speranza di sparigliare le carte e di attrarre nuove o vecchie piattaforme a partire da Mediaset, che si era proposta per l’acquisto della partita “in chiaro” del sabato sera. Dazn non ne ha voluto sapere, ma l’ad della Lega De Siervo oggi canta ugualmente vittoria perchè – dice – Dazn ci riconoscerà il 50% dei guadagni a partire dal superamento della soglia di fatturato di 750 milioni.