Il fallimento dell’Us Città di Palermo. Il vecchio club «lotta» ancora per la mancata A. E Gnahoré porta…soldi”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul fallimento dell’us città di Palermo, con il vecchio club che lotta ancora per la mancata A.
Tra i faldoni della giustizia italiana c’è ancora un fascicolo sulla mancata promozione in A dell’Us Città di Palermo. I palloni di Frosinone ormai sono belli che sgonfi, eppure il procedimento in sede ordinaria è ancora aperto. Non bastassero i tre gradi della giustizia sportiva, che hanno decretato la fine della contesa (al di là della «cristallizzazione» del risultato del campo, stabilita dal Collegio di garanzia dello sport del Coni), anche il Tar del Lazio ha dato il proprio verdetto dichiarando estinto il procedimento per il sopraggiunto fallimento della società. Stando a quanto si evince dal rapporto riepilogativo della curatela fallimentare, però, «la suddetta sentenza è stata impugnata dinnanzi al Consiglio di Stato», che lo scorso 10 marzo ha discusso il caso in udienza.
Si attende nei prossimi giorni un provvedimento che, stavolta sì, potrebbe far scorrere i titoli di coda in una battaglia durata quasi quattro anni, da quella finale dei play-off di Serie B terminata tra le polemiche. Per la società che fu di Zamparini, come si legge nel bilancio al 30 giungo 2018, la richiesta risarcitoria avrebbe dovuto aggirarsi «tra 40 e 60 milioni di euro», cifra che indubbiamente cambierebbe le sorti dei creditori in attesa di essere liquidati, considerando che «i crediti definitivamente ammessi ammontano a complessivi 49.757.402 euro», al lordo del primo riparto, mentre a maggio saranno esaminate quattro domande tardive per un totale di 566 mila euro.
Al 31 dicembre scorso, la curatela ha registrato entrate per oltre 3,5 milioni, che al netto di uscite per circa 2 milioni hanno prodotto un totale di 1,5 milioni nel conto corrente Credem acceso per la procedura fallimentare. Chi porta ancora soldi nelle casse del «vecchio» Palermo, in via indiretta, è il centrocampista Gnahoré: l’Amiens, che nel 2018 ha acquistato il giocatore dal club di viale del Fante, sta versando ancora le rate concordate con i curatori (24 in totale quelle da pagare). I francesi, finora hanno «sempre corrisposto le rate mensili» da 24.479,17 euro ciascuna, «per un totale incassato dalla curatela di 744.791,70 euro».
L’importo complessivo previsto è di poco inferiore agli 1,1 milioni di euro. Alla voce entrate, inoltre, rientrano i nove lotti venduti all’asta «per un imponibile di 63.810 euro» e le «spese di soccombenza» dell’ex dirigente rosanero Fabrizio Lucchesi, che ha versato quattro rate da 1.439,19 euro ciascuna nel semestre preso in considerazione da luglio a dicembre 2021. È stata infine riscossa la cauzione relativa all’utilizzo del campo di allenamento del «Tenente Onorato» di Boccadifalco, struttura in cui si allenava quotidianamente l’Us Città di Palermo, per un totale di 21.173,56 euro.