Il doppio ex presenta Avellino-Palermo, Novellino: «Il mio cuore dice Lupi»

Da un lato la squadra della terra in cui è nato, dall’altro la formazione che ha guidato per meno tempo in carriera (solo un mese) ma di cui conserva comunque un buon ricordo. Walter Alfredo Novellino ha giocato in anticipo i secondi 90’ della sfida playoff fra Avellino e Palermo, intervistato per la rubrica “Voci illustri” nell’ambito della partnership fra Eleven Sports e TuttoC.com. L’emozione è tangibile nelle parole dell’esperto allenatore:

«Il cuore dice Avellino perché sono di Montemarano, un paese dell’Irpinia, sebbene a Palermo sia stato bene. In questo momento vedo un po’ più avanti l’Avellino, anche all’andata non ha demeritato. Il Palermo è forte e con il nuovo allenatore sta facendo bene. L’Avellino ha un allenatore molto bravo, che conosce la categoria e ha raggiunto ottimi risultati. È una squadra cattiva che a me piace, è una squadra di C e Braglia può essere il valore aggiunto in questo momento».

Novellino ha poi aperto il libro dei ricordi, parlando delle due esperienze così diverse fra loro:

«Stimo molto Zamparini, lo conosco dai tempi di Venezia, è una persona straordinaria a cui devo molto. Ultimamente però era diventato più allenatore che presidente – sorride – e quando sono arrivato a Palermo al posto di Iachini, lui ha avuto troppa fretta: non ho avuto il tempo di dare l’impostazione che avrei voluto.

Dell’avventura di Avellino, invece, non cambierei nulla se potessi tornare indietro. Ho avuto la possibilità di allenare calciatori straordinari, alcuni ora giocano in Serie A come Marchizza a cui ho ritagliato il ruolo di terzino sinistro, ed avere il supporto di un grande vicepresidente come Gubitosa: se fosse rimasto lui ci saremmo sicuramente tolti grandi soddisfazioni».