Il cielo su Palermo è rosa. Brunori spegne il Padova. Adesso la cessione societaria, ci sono le cifre

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo che ha conquistato la promozione e adesso si prepara ad essere ceduto.

La notte si tinge di rosa, il Palermo è tornato in Serie B dopo tre anni di purgatorio e una giornata che da queste parti non sarà scordata. Una città impazzita, con la macchina elettorale andata in tilt in mattinata (ma non vogliamo pensare per la finale…) e le spiagge che presto si sono svuotate per correre tutti allo stadio. Ufficialmente erano in 35 mila a seguire la sfida decisiva contro il Padova, ma dentro al Barbera erano molti di più e l’invasione finale ha fatto slittare la premiazione e guastato in parte la festa. Che però è durata tutta la notte chissà quanto andrà avanti, come ai tempi d’oro della Serie A, quelli di Cavani e Pastore e tutti gli altri. Una vera esplosione d’entusiasmo che ha accompagnato una partita segnata dalla vittoria per 1-0 dell’andata e bissata al ritorno. È Serie B, è un trionfo.

Il cammino Tutto così, quasi all’improvviso. Perché fino a Natale la stagione del Palermo sembrava destinata ancora all’anonimato, con i playoff come massima aspirazione sulla scia dell’anno precedente. Poi sotto l’albero come regalo è arrivato Silvio Baldini e tutto è cambiato. Il lavoro del tecnico ha esaltato le qualità dei singoli, facendo fiorire la squadra come le zagare: il Palermo nel 2022 si è messo a marciare con un crescendo fantastico, culminato con questi playoff da protagonista, con 15 successi in 25 partite e dopo aver segnato più di tutti tra i professionisti nel nuovo anno (39 gol come il Napoli). Altri 13 gol sono arrivati nei playoff e il trionfo è stato scritto. Per Baldini è la seconda promozione dopo quella in A con l’Empoli del 2002, questo capolavoro forse vale di più e lui, comunque, se lo gusta fino a un certo punto, a modo suo, senza esagerare. Perché lui vive d’altro, è fatto così, non cambierà mai. Ha detto: «Era tutto scritto, io sono stato più un veicolo che l’artefice, non conto nulla: sono una goccia nell’oceano. Ero sereno per questa finale, anche se avevo tanta adrenalina in corpo. Penso solo a mia moglie e ai miei figli, il resto non mi interessa». Applausi.

La partita Baldini ha incartato ancora Oddo. Nello scenario meraviglioso del Barbera e con una platea televisiva eccezionale la partita è stata gestita alla perfezione dal Palermo, che non ha speculato sull’1-0 dell’andata e ha regalato fiammate devastanti, impegnando Donnarumma con Brunori e Dall’Oglio e (dopo l’uscita per infortunio di Valentini: episodio determinante) s’è visto regalare un rigore dal Padova: Pelagatti è saltato per contrastare Luperini ma ha colpito con un pugno. Dal dischetto Brunori ha fatto 29 (25 nel nuovo anno) scatenando il delirio nello stadio. Stesso spartito nella ripresa, con il Palermo a martellare e sfiorare il bis e un Padova inerme, fermo all’unica conclusione del primo tempo (Jelenic centrale al 39’) e in dieci quando la Var ha visto una testata di Ronaldo a Perrotta a gioco fermo in attesa di un corner (10’): rosso esagerato (giusto quello al 90’ a Pelagatti). Tre strepitose parate di Donnarumma su Soleri hanno tenuto a galla il Padova, che avrebbe potuto riaprirla solo al 25’ se Saber, tutto solo, di testa non avesse sprecato una palla d’oro. Ma alla fine l’1-0 sta decisamente stretto al Palermo, scatenato fino al 94’ nel tripudio generale.

Il futuro Rosa è stata la notte dunque. E se tre anni fa tutto era nero, diventa rosa anche il futuro. Il passaggio di proprietà sta per essere scritto, e malgrado il rilancio di James Pallotta avvenuto la settimana scorsa (dopo mesi di lavoro sotterraneo), tutto porta il Palermo nell’orbita del City. Gli uomini dello sceicco Mansour erano allo stadio anche per la finale e adesso sono pronti a chiudere e prendere in mano il club: la cifra pattuita è di poco superiore ai 10 milioni, ed è un vero affare se l’entusiasmo di questi giorni continuerà a sostenere il club. Dopo quello che la città ha passato cadendo in Serie D, non si può pensare al contrario. Per il Padova invece la maledizione continua. Il 17 giugno di un anno fa la sconfitta ai rigori ad Alessandria, adesso questa dopo un campionato in cui non sono bastati 85 punti per arrivare primo. Una delusione atroce, che però non sembra demoralizzare la società, pronta a ripartire con il d.s. Mirabelli e con Oddo. Sempre con l’obiettivo Serie B, magari evitando i playoff…

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio