Il Centro: “Pescara da rifondare. Adesso sfida all’esaltato Palermo”

“Rifondare o sprofondare? Inumeri del Pescara dei record (negativi) fanno arrossire. Cinque punti sul campo, ultimo posto in classifica, una squadra spenta, un tecnico sulla graticola e contestato, insieme alla società. I biancazzurri hanno perso la bussola. Un periodo buio, una crisi certificata anche dall’ultimo capitombolo. La rabbia dei tifosi è tanta e la pazienza è finita. La piazza è contro il Pescara, ma i diretti interessati vanno diritti per la loro strada. Le parole di Sebastiani e Oddo dopo la partita col Bologna, hanno fatto capire che l’idillio tra la tifoseria e il Delfino è finito. «Dobbiamo trovare un aiuto da soli perché ora siamo soli; la gente ha scelto di non aiutarci più e possiamo solo stringerci noi. Senza nessuna polemica, rispetto le loro scelte e penso sia giusto contestare, ma non prima dell’ inizio della gara perché non lo capisco». Massimo Oddo è stato chiaro in sala stampa e, forse, certe dichiarazioni dei protagonisti, dopo un girone d’andata a dir poco disastroso in termini di risultati, potevano essere evitate, perché la pazienza della tifoseria è andata oltre ogni limite di sopportazione. L’allenatore, però, è da capire, perchè sa bene che con la rosa a disposizione sarà difficile offrire prestazioni diverse e, poi, va anche detto che fino al passato campionato Massimo Oddo aveva accanto Giorgio Repetto, il direttore sportivo che l’aveva sempre supportato e aiutato nei momenti bui. Quella figura, del direttore sportivo “operativo”, per intenderci, in società non c’è più. Repetto, uomo dal carattere spigoloso, ha sempre cercato di tutelare allenatore e spogliatoio, mettendoci la faccia in più di una occasione. Quest’anno, invece, tranne che in alcune occasioni col presidente Sebastiani, nessuno del management ha affrontato pubblicamente le problematiche. Oddo e Repetto avevano, e hanno, un bel rapporto e una figura del genere, in questo momento di estrema difficoltà, sarebbe servita, anche per alcune strategie comunicative di allenatore e giocatori. Invece non c’è. La piazza è in subbuglio, la squadra è allo sbando e alle porte c’è la sfida di Palermo. Il Pescara è ultimo in classifica e giovedì se la vedranno con i rosanero esaltati dalla vittoria esterna col Genoa. Il Delfino è in ritiro da ieri, al Mancini Park Hotel, a Roma. Un ritiro punitivo, che servirà per provare a dare una scossa ad un gruppo in confusione, pienodi tensione e paura. Serve un segnale e la società deve darlo. […]”. Questo quanto si legge su “Il Centro”.