Il Catania in buone mani. Moro è via, segna Simone: «Non abbiamo paura della penalizzazione»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Catania dopo la vittoria sulla Vibonese

Non ha la media realizzativa stellare di Luca Moro, ma Simone Russini adesso si avvicina a grandi passi al compagno di reparto. Il gol alla Vibonese è il quarto in campionato segnato nelle ultime 8 gare disputate. La prima perla a Catanzaro (5° turno) con una punizione che ha ricordato ai tifosi le traiettorie magiche disegnate da Ciccio Lodi.

Il bis tre gare dopo contro la Juve Stabia, con un altro inserimento dalle retrovie, il terzo gol personale contro il Monterosi ancora con un calcio di punizione spettacolare. Ieri l’altro l’alternanza calci piazzati-azioni si è completata con il cross di Russotto sfruttato con l’inserimento sul palo più lontano. Se Moro è approdato in Nazionale, con pieno merito, Russini ha sostituito degnamente il compagno, dando lustro non solo al reparto, ma al progetto tattico sviluppato dal tecnico Baldini. E dire che la stagione del ragazzo arrivato dal Cesena era cominciata malissimo. In Coppa, proprio contro la Vibonese, fuori casa, giocando da falso nove, proprio Simone aveva sbagliato il rigore della vittoria. Rimediò Reginaldo durante i supplementari, ma quell’avvio in chiaroscuro (più scuro, per la verità) non gettò nello sconforto l’esterno offensivo che adesso s’è ritagliato il suo spazio e con pieno merito dopo aver perso il posto a vantaggio di Russotto e averlo guadagnato nuovamente.

La stanza del gol C’è un retroscena raccontato nei giorni scorsi da Moro. Russini e il centravanti sono stati spesso compagni di stanza nei ritiri prepartita. C’è una sorta di sfida tra i due a suon di colazioni, pagate da chi segna o da chi fornisce assist. Una corsa che non è più virtuale, visto che i successi personali arrivano e quando segna Russini il Catania vince. Solo a Catanzaro ha pareggiato: «Ma non importa chi segna – afferma cercando di spostare i riflettori – mi interessa che venga valorizzato il lavoro della squadra che porta avanti tutti i giorni in allenamento». Il successo sulla Vibonese porta il Catania a -4 dal secondo posto e fa festeggiare ai tifosi il 7° risultato utile di fila. Un traguardo impensabile se si pensa che è stato raggiunto durante la grande crisi societaria culminata con la messa in mora del gruppo per il mancato pagamento di due stipendi. Proprio alla vigilia del match, in ritardo, la Sigi ha rimediato e quanto meno il rischio della richiesta di svincolo d’autorità è venuto meno.

Zero stress «Arriverà la penalizzazione? Non guardiamo la classifica, non lo faremo più in avanti – il pensiero di Simone – ma quel che ci siamo detti nello spogliatoio è di andare avanti senza pensieri negativi, tentando di offrire il meglio possibile per disputare il miglior campionato della nostra carriera. Faremo il possibile per aggiungere punti a quelli che già abbiamo, i tre contro la Vibonese sono fondamentali, anche se arrivati al termine di una prestazione non eccellente. Abbiamo rischiato di prendere gol, siamo rimasti in piedi con l’impegno corale di un Catania che non ha paura di nessuno». Il rapporto con i tifosi è sempre idilliaco: «Festeggiare sotto la curva dopo un successo è qualcosa di davvero unico. Auguro a tutti di vivere una parentesi a Catania, una società che ha grande storia e un’altrettanto grande passione, che trasmette entusiasmo. Avete notato il sostegno di tutto lo stadio? Spero che contro il Foggia ci sia più gente al Massimino per ricambiare ancora una volta la fiducia della città».