L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla vicenda legata al Catania sempre più verso l’esclusione del campionato.
L’agonia del Catania ha conosciuto un’altra giornata tristissima. La fine di una società gloriosa, che s’è alternata tra 17 anni di Serie A e qualche disastro societario, sembra sempre più vicina. Ma anche la regolarità del campionato in corso è a forte rischio, per quanto si possa parlare di regolare un torneo disputato da una società in queste condizioni, fallita e – a questo punto – senza un futuro.
Il Tribunale In mattinata il Tribunale di Catania ha annullato la vendita a Benedetto Mancini, il sedicente imprenditore romano che aveva rilevato il club dopo il bando senza però provvedere – dopo varie tarantelle – al saldo di quanto pattuito, pare dopo aver tentato anche di produrre in Figc fideiussioni di dubbia provenienza. Il Tribunale ha scritto che «i curatori fallimentari hanno comunicato al Catania la decadenza per inadempimento all’obbligo di pagamento integrale del corrispettivo». Stessa comunicazione è stata inviata anche a Figc e Lega Pro «richiedendo, ove possibile, un intervento o contributo di carattere economico finanziario straordinario da parte della Lega Pro, in misura tale da consentire di coniugare l’interesse alla regolare prosecuzione del campionato in corso con gli interessi della procedura fallimentare».
La Lega Pro La risposta da Firenze è giunta nel primissimo pomeriggio e ovviamente è stata negativa, per rispetto delle altre società: «Ogni intervento finanziario straordinario da parte della Lega Pro potrebbe essere disposto solo in “parità di sistema” (e quindi a beneficio di ogni singolo club associato)». Così la palla è tornata al mittente. L’agonia prosegue ancora qualche giorno o finisce qui? Il Tribunale dovrebbe esprimersi oggi dopo aver ricevuto i curatori fallimentari, ma visto che domani si dovrebbe giocare Catania-Latina (vendita dei biglietti comunque non ancora aperta) per motivi di ordine pubblico ogni decisione potrebbe anche slittare a lunedì. Per la Lega Pro comunque la parola fine era già scritta ieri. Solo dalla Figc è trapelata un po’ di cautela, ma sempre in attesa del Tribunale.
La curatela L’esercizio provvisorio, concesso dopo il fallimento del 22 dicembre e via via allungato, scade il 19 aprile, col campionato che finisce il 24. Quindi in teoria il Catania può giocare. Ma perché il Tribunale lo vuol revocare? A giudicare dalla richiesta fondi fatta a Figc e Lega Pro il problema sarebbe economico. In realtà le spese da sostenere in questi pochi giorni (gli stipendi sono garantiti da fideiussioni) non sembrano insormontabili: il Catania deve giocare ancora quattro partite (tre di campionato e un recupero), delle quali tre al Massimino (quindi con incassi utili alla causa) e una in trasferta a Palermo (quindi con spese ridotte). Perché dunque escluderlo? Per questo il Tribunale nell’incontro di oggi con i curatori fallimentari potrebbe mantenere in vigore l’esercizio provvisorio e non staccare in anticipo la spina.
Le conseguenze L’agonia comunque dura da anni. Il Catania, dopo il tentativo di salvataggio del gruppo Sigi (che rilevò il club da Pulvirenti a luglio 2020 malgrado la pesantissima situazione debitoria), ha partecipato a questo campionato per miracolo. Il fallimento era scontato ma si è cercato di salvare l’attività sportiva, pur tra il malumore delle rivali che hanno ritenuto alterato il torneo. Ieri le loro reazioni sono state contrastanti, perché l’esclusione del Catania a 3 giornate dalla fine vedrebbe annullati tutti i suoi risultati con ripercussioni notevoli sulla classifica (buone per qualcuno, cattive per altri): il Bari sarebbe comunque già promosso in B, ma il Catanzaro da secondo diventerebbe quarto e in fondo la Vibonese ultima potrebbe riuscire a giocare i playout. Ma al Catania questo interessa poco, la sua agonia sta per finire. Oggi o tra 15 giorni. E poi? Difficile che qualcuno si accordi col Tribunale per rilevare il club fallito, bisognerà fondarne uno nuovo e chiedere l’affiliazione. A quel punto la Figc valuterà a quale campionato assegnarlo: il vecchio regolamento (art. 52 delle Noif), dopo il polverone della scorsa estate, potrebbe essere cambiato. Più solidi saranno i nuovi proprietari, più alta sarà la categoria (nei dilettanti) dalla quale Catania ripartirà.