Il caso. Il Catania in campo a Potenza ma la vera partita sul futuro si gioca domani davanti al notaio

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione in casa Catania che resta in bilico con l’incontro di domani con il notaio.

I giocatori del Catania dopo aver sostenuto la lunga trasferta in pullman, scendono in campo a Potenza (calcio d’inizio alle ore 17.30, diretta su Elevensports), per restare appesi alla speranza di un domani, che ancora non c’è, e chissà se ci sarà. Il piglio autoritario con cui Benedetto Mancini ha promesso all’universo rossazzurro fasti e trionfi su larga scala, col passare dei giorni scolorisce, in sincronia con i continui rinvii del rogito notarile per il trasferimento del ramo d’azienda, dovuti alla mancanza dell’evidenza fondi sul saldo di 375 mila euro, previsto dalla procedura. E c’è da chiedersi perché Mancini abbia scelto di affidarsi al bonifico bancario, anziché agli assegni circolari stabiliti dal bando. Ma per l’imprenditore romano, la clessidra del tempo rovesciata venerdì mattina dal tribunale di Catania sta per arrivare agli ultimi granelli di pazienza.

Domani sera è fissato l’ennesimo, e possibilmente ultimo, appuntamento allo studio del notaio Andrea Grasso. Mancini ci sarà? Si presenterà con la documentazione in regola e l’accredito delle somme sul conto della curatela fallimentare? Il comunicato a firma del presidente del tribunale etneo, Francesco Mannino, non concede ulteriore spazio a equivoci, alibi o fantomatici rinvii tecnici: o la stipula dell’atto di trasferimento verrà perfezionata domani o mai più, con conseguente revoca dell’esercizio provvisorio autorizzato dalla sezione fallimentare e la parola fine sul Catania.

Insomma, fatti e non promesse ed esternazioni che lasciano il tempo che trovano. Dopo aver trascorso, col codazzo dei suoi collaboratori, giornate a Torre del Grifo con l’atteggiamento del proprietario che ancora non è, Mancini ha a disposizione l’ultima fiche di credibilità per evitare un’altra figuraccia e i più che probabili strascichi giudiziari della vicenda. Il mondo del calcio è in ansia e teme il peggio, col presidente della lega Pro, Francesco Ghirelli in testa: «C’è in gioco la storia di un grande club del calcio professionistico, un patrimonio importante del calcio italiano. Non nascondo che lo stillicidio di notizie che si susseguono ci crei enormi problemi, in particolare nel momento in cui il campionato va verso la fase finale. Il contatto col presidente Gravina è continuo. Non so se il passaggio davanti al tribunale fallimentare di Catania sarà onorato, ai fini della concessione da parte della Figc del titolo sportivo il percorso non sarebbe comunque finito, poiché sarà necessario garantire i requisiti di onorabilità e sostenibilità finanziaria, oltre al pagamento del debito sportivo stimato in circa tre milioni di euro o alla garanzia fideiussoria sullo stesso».

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Redazione Ilovepalermocalcio