Il caso Enzo Maresca: da fuori rosa a “salva rosa”

Durante il mercato invernale di due anni fa, esattamente il 15 gennaio 2014, arriva a Palermo un calciatore di grande esperienza e intelligenza tattica (voluto espressamente dall’ex tecnico rosanero Iachini), che può dirigere e orchestrare tutto il centrocampo di una squadra di calcio, caricandosi sulle spalle l’intero peso di alcune responsabilità calcistiche. Questo giocatore si chiama Enzo Maresca e precisamente tre giorni fa, passati due anni e pochi mesi, ha segnato il suo primo gol in maglia rosanero, contribuendo così a salvare il club siciliano dalla retrocessione.

E dire che il giocatore sopracitato, capace di diventare in poche settimane un pilastro su cui poggiare un’intera squadra, il 3 dicembre del 2015 veniva messo fuori rosa dal presidente del club di viale del Fante, insieme a Rigoni e Daprelà, per aver difeso l’ex tecnico del Palermo Beppe Iachini. La sua risposta, però, fu molto semplice: perchè mentre i suoi compagni sono andati via dal Palermo, lui è rimasto; pur soffrendo, in silenzio, ha voluto comunque dare il suo apporto alla squadra siciliana. Così, alcune settimane dopo, è stato reintegrato con un comunicato ufficiale della società, riprendendosi il posto da titolare e concludendo la storia con un lieto fine, grazie al suo gol-salvezza nell’ultima partita stagionale contro il Verona.

Adesso il centrocampista campano, ormai in scadenza di contratto con i rosanero, deve decidere cosa fare del suo futuro. Perchè, ora, potrà essere lui l’artefice delle sue decisioni, e non qualcun altro. Alcune indiscrezioni lo danno ormai via da Palermo, ma lui sa benissimo che è necessario un “pilastro portante” per poter erigere una struttura solida e compatta. Sicuramente un giocatore d’esperienza come “Enzino” non dispiacerebbe nell’attuale centrocampo giovane e disordinato del club rosanero.

Nonostante tutto, qualora decidesse di andare via, lascerà sicuramente un ricordo indelebile del suo passaggio nel capoluogo siciliano. Perchè tutti ricorderanno la sua corsa sfrenata in mezzo al campo dopo l’insaccata di testa nella partita contro l‘Hellas Verona. E perchè ragazzi umili e di cuore, con una certa importanza in club che milita in Serie A, non si dimenticano facilmente.