Il caso, crisi Messina: Acr ultimo, Fc verso l’addio alla D

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle due squadre messinesi in profonda crisi, Fc più di Acr.

Sembra passata un’eternità dallo scorso luglio, quando il Football Club Messina, battendo la Gelbison nella finale dei play-off di serie D, festeggiava un ripescaggio in Lega Pro alla fine mai concretizzato. E in pochi mesi, una squadra costruita tra grandi proclami e nomi altisonanti è stata totalmente smobilitata, con il presidente Rocco Arena che si è fatto da parte dopo le dimissioni del direttore sportivo Grabinski, del vice presidente Cosenza, dell’intero staff medico e di tutti gli altri componenti dell’organigramma, lasciando solo l’amministratore delegato Santoro che fino all’ultimo ha tentato di tenere la nave a galla assieme al segretario Sorrenti.

Oggi cala il sipario sull’Fc Messina, che non scenderà in campo a Cava dei Tirreni. Una scelta figlia di una crisi societaria senza via d’uscita, ma anche della penuria di tesserati a disposizione di Emanuele Ferraro, che con grande entusiasmo aveva sposato questo progetto. Ma adesso, dopo le 11 reti subite nelle ultime 2 uscite contro Paternò e Troina, i peloritani hanno alzato bandiera bianca. Le nuove norme prevedono l’esclusione di un club già dopo 2 rinunce, per cui il destino dell’Fc, a – 8 dalla salvezza diretta e con una penalizzazione all’orizzonte, sembra segnato. La società giallorossa è passata in pochi mesi dal mancato ripescaggio in C, che con una fideiussione regolarmente riconosciuta dalla Lega Pro si sarebbe concretizzato, ai titoli di coda. Una situazione che ha scatenato l’ira della tifoseria, già delusa dal campionato fin qui fallimentare dell’Acr Messina, ultimo in classifica nel girone C di Lega Pro.

Perché “se Atene piange, Sparta non ride”, con una situazione societaria in casa Acr tutta da chiarire, rimasta in bilico dopo le dimissioni del direttore generale Pietro Lo Monaco, non ancora accettate ma neanche respinte dal patron Pietro Sciotto. L’entusiasmo sembrava tornato in riva allo Stretto con l’arrivo in panchina di Ezio Capuano, che si era presentato ai suoi nuovi tifosi con la grinta che l’ha sempre contraddistinto e con 4 punti in 2 partite. Da quel momento, però, complice anche il Covid e i tanti infortuni, il Messina è sprofondato: cinque sconfitte, una sola vittoria con il Campobasso e il pareggio di domenica scorsa con il Taranto. Un silenzio stampa che prosegue ormai da due settimane e la posizione di Capuano sempre più in bilico, con Sciotto che starebbe valutando fortemente il ritorno in panchina di Sasà Sullo, esonerato dopo l’ottava giornata (una vittoria, due pareggi, cinque sconfitte), o una soluzione alternativa, come il messinese Giovanni Costantino, reduce dall’esperienza in Ungheria all’Mtk Budapest.