Il calciomercato va avanti, il Palermo no. Gli obiettivi prefissati continuano a sfumare, e intanto il tempo stringe…
L’estate è ormai arrivata quasi a metà del suo corso, quindi anche la pausa del campionato non può più essere definita in fase iniziale. Tutte le squadre hanno ormai archiviato il tempo che è servito loro per stilare un bilancio della stagione, per analizzare i risultati conseguiti, per gettare le basi su cui ripartire il prossimo anno. Ormai tutti i club hanno cominciato il loro ritiro, sembra dunque essere arrivato il tempo di stabilire i propri obiettivi da provare a conseguire: obiettivi intesi non solo come risultato da raggiungere al termine della nuova e sempre più vicina stagione di serie A, ma anche come obiettivi di mercato, come calciatori da provare a prendere per rinforzare la rosa e per creare reparti competitivi e dotati di validi ricambi.
C’è però una squadra che sembra procedere su un binario solo: se infatti il massimo risultato che il Palermo si è prefissato di conseguire è ancora una volta la salvezza, dall’altro lato il mercato rosanero è stato finora caratterizzato da un flop dopo l’altro, da una serie di obiettivi seguiti e poi sempre sfumati, da una rosa ancora priva di tanti, troppi elementi quando mancano due sole settimane all’inizio di agosto.
Da diversi anni a questa parte, infatti, il mercato della squadra siciliana non si è mai contraddistinto per grandi colpi o arrivi eccellenti: se si esclude l’arrivo di Gilardino l’anno scorso, non manca sessione estiva senza che i tifosi vedano l’alternarsi di parecchi nomi più o meno altisonanti, che alla fine difficilmente sbarcheranno all’aeroporto di Punta Raisi pronti a firmare il contratto che li legherà al club di Viale del Fante. L’anno scorso fu il turno di Calleri, Defrel, Campbell che, uno dopo l’altro, si succedettero il testimone di “possibile successore di Dybala“, suscitando ogni volta le speranze dei supporters, che hanno poi visto spegnersi la trattativa in una bolla di sapone. Speranze rese sempre più flebili da questo meccanismo di “fanta-mercato” che, anno dopo anno, ha reso gli appassionati disillusi sulle operazioni e sempre più pronti a lamentarsi della gestione societaria. Quest’anno, però, la situazione sembra essere ancora più grave.
Se si escludono infatti il ritorno di Embalo e l’arrivo di Nestorovski, acquistato comunque a gennaio, ad oggi il Palermo non ha ancora concluso una singola operazione in entrata. I tifosi sono stati costretti ad assistere impotenti ad una serie di cessioni eccellenti che, malgrado le parole di Zamparini, non sono state ancora rimpiazzate. A fare infuriare tutto il pubblico, però, è stata l’apparente facilità con cui altre società riescono a concludere in pochi giorni le trattative che per i rosanero si consumano in un estenuante tira e molla: gli ultimi esempi risalgono ad oggi, con gli arrivi di Cigarini e Agazzi rispettivamente alla Sampdoria e al Cesena, società che in teoria vengono costruite con gli stessi obiettivi e con praticamente lo stesso budget dei siciliani, se non addirittura con propositi anche minori (nonostante la squadra competitiva che il presidente Lugaresi sta costruendo, il Cesena milita pur sempre in serie B). Le trattative poi già sfumate nei giorni scorsi per Zukanovic, Grenier, Ciano e tanti altri sembrano ormai avere convinto l’intera piazza che il Palermo si sia ormai incamminato inesorabilmente verso una stagione che si preannuncia ancora più difficile di quella appena conclusa.
Certo, il pessimismo di molti supporters è spesso risultato infondato, ma bisogna pur sempre ricordare che mancano solo due settimane alla fine di luglio e, ad oggi, non sembra esserci ancora nessuna trattativa in dirittura d’arrivo. Il “nuovo” Palermo ha già ripreso a lavorare e dal ritiro di Bad Kleinkirchheim, le notizie che arrivano ogni giorno possono essere considerate positive, ma intanto il tempo stringe e il rischio, che poi nelle scorse edizioni di mercato è stato tante volte confermato, è quello che alla fine la dirigenza agisca per “contentino”, acquistando all’ultimo minuto giocatori a poco prezzo che fungeranno da toppe di emergenza per un mercato ben al di sotto delle aspettative e che, magari, non hanno mai calcato il palcoscenico della massima serie. Il tempo per agire non è molto, ma neppure poco: per ora, ai tifosi, non resta che affidarsi alla lungimiranza di Foschi e al senno di Zamparini, nell’attesa magari che qualche investitore si faccia avanti per rimpinguare un budget non certo esoso malgrado le operazioni in uscita.