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Il calcio italiano trema. Fagioli alla Procura FIGC: «Mi ha dato Tonali l’app per scommettere»

L’edizione odierna de “Il Messaggero” si sofferma sul caso Fagioli e le dichiarazioni alla Procura.

Pronto ad autodenunciarsi. Sandro Tonali si presenterà probabilmente la prossima settimana davanti al procuratore federale Giuseppe Chinè, per arginare i danni e riparare alla valanga che rischia di travolgerlo. Gli incontri, tra interrogatori e riunioni, sono andati avanti per tutto il pomeriggio di ieri alla procura della della Figc e Chinè ha anche incontrato gli avvocati di Tonali, indagato insieme a Nicolò Fagioli e Nicolò Zaniolo dai pm di Torino per scommesse su siti non autorizzati. I legali hanno presoaccordi: l’ex milanista, ora al Newcastle, si presenterà nei prossimi giorni per ammettere quelle scommesse che riguardavano il calcio e sono vitate per i tesserati. Esattamente come ha fatto prima di lui il bianconero Fagioli. L’obiettivo è ottenere un patteggiamento prima del deferimento. Mentre l’ex giallorosso Zaniolo continua a giurare ai suoi legali di avere usato quelle app solo per giocare a Blackjack, circostanza che gli costerebbe la contestazione di una contravvenzione da parte della procura di Torino, ma che, dal punto di vista sportivo, non costituirebbe un problema. «Non ha mai scommesso- assicura Gianluca Tognozzi, che insieme ad Antonio Conte rappresenta Zaniolo- È possibile che abbia giocato a poker o blackjack su piatta forme online illegali, senza però sapere che lo fossero, chiariremo tutto».

La decisione di autodenunciarsi di Tonali sarebbe maturata dopo l’interruzione del ritiro a Coverciano e il sequestro del cellulare da parte dei pm torinesi. Ma soprattutto alla luce degli incontri con i suoi avvocati e procuratori. Sono stati giorni di forte tensione per il giocatore che intanto eri entrato nel Regno Unito ma che avrebbe già preso appuntamento per trovarsi personalmente davanti al procuratore Giuseppe Chinè e riferire in merito alle scommesse sulle piattaforme illegali. Era stato Fagioli, che ha consegnato alla procura federale il cellulare, a riferire a Chinè i dettagli sul dramma della ludopatia, ma anche la circostanza che l’applicazione per le scommesse illegali sul suo cellulare l’aveva ricevuta proprio da Tonali.  «Non so se scommetta sul calcio», aveva risposto Fagioli alla domanda puntuale del procuratore. Ma evidentemente l’ex milanista, dopo il sequestro del telefonino, si è reso conto che proprio dallo smartphone sarebbero emersi elementi concreti per l’inchiesta della procura federale e di rischiare un deferimento con una squalifica dal campo superiore a treanni. “Confessando” potrà ottenere il dimezza mento della pena. Intanto anche la procura di Torino va avanti, ma a passo meno spedito. Anche perché la posizione dei calciatori risulta del tutto marginale rispetto a un’inchiesta che punta alla criminalità e al riciclaggio sulle piattaforme di scommesse illegali.

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Redazione Ilovepalermocalcio