L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla gara che il Brescia giocherà oggi a Palermo.
Un risultato positivo sull’isola sarebbe un tesoro dal valore inestimabile e non solo per la classifica. A Palermo (ore 18.30), nel secondo dei tre recuperi, il Brescia deve scongiurare un doppio pericolo: 1) il poker di sconfitte; 2) il ribaltone in panchina, possibilissimo in caso di nuovo stop. Daniele Gastaldello alla vigilia è rimasto in silenzio ma la motivazione non è legata né al momento delicato né al fatto che l’allenatore del Brescia, stasera si gioca in panchina stando… in tribuna. Sì, perché l’espulsione di sabato a Cittadella gli è costata una giornata di squalifica. A bordo campo la squadra sarà guidata dal danese Dan Thomassen, che di Gastaldello è il vice ma pure il cognato avendo sposato la sorella del tecnico biancazzurro, Michela.
La pazienza di Cellino. Coram populo Massimo Cellino sin qui è stato tranquillizzante nei confronti del suo allenatore. Ma si sa che la pazienza presidenziale ha un limite molto basso. E in privato il numero 1 non ha nascosto la sua insoddisfazione per la gestione delle gare con Modena, Bari e Cittadella. E 3 sconfitte di fila, dopo la buona partenza (3 vittorie e 4 pareggi nelle prime 7), a qualche predecessore di Gastaldello in biancazzurro non sono state concesse. Non serve tornare indietro di chissà quanto: nella scorsa stagione Alfredo Aglietti e Davide Possanzini furono cacciati dopo 2 partite dopo rispettivamente uno e zero punti.
I pro e i contro. Il Brescia è ampiamente in zona-salvezza grazie al già citato buon avvio e quindi in linea con l’obiettivo di partenza. Ciò che manca alla squadra, e si vede a occhio nudo, sono il coraggio e la capacità di farsi scivolare addosso gli episodi negativi. In troppe occasioni il Brescia è partito piano, salvo poi reagire solo perché spinto dalla necessità di recuperare lo svantaggio (Ascoli e Feralpisalò al Rigamonti). E nelle ultime 2 gare contro Bari e Cittadella i primi 2 gol subiti hanno letteralmente trasfigurato una squadra che, fino a quel momento, stava rendendo bene.
Il compito dell’allenatore è difficile: cambiare la mentalità di un gruppo in gran parte reduce dalla retrocessione, compresi 2 dei nuovi arrivi, Dickmann e Moncini, la scorsa stagione scivolati in Serie C con la Spal. Qualcosa, però, si è visto: contro Bari e Cittadella il Brescia ha iniziato con l’obiettivo di tenere il pallino. Passi in avanti, ma ora serve ritrovare la continuità perduta. Altrimenti per Gastaldello si fa dura e l’ombra di Luca D’Angelo diventerebbe incombente. A Palermo Eugenio Corini non sta meglio: un punto nelle ultime 3 gare han fatto scattare l’allarme. In caso di ulteriore passo falso, per l’allenatore dell’ultima promozione in A si farebbe spessa.