Il Brescia non si rassegna e va contro il salva-Reggina. I calabresi devono 15,4 milioni all’Erario: con il nuovo piano possono saldare con 700 mila euro

L’edizione odierna di “Brescia Oggi” si sofferma sul Brescia che non si rassegna e continuerà ad andare contro la Reggina.

Poche righe, pubblicate sul proprio sito ufficiale alle 19 di ieri sera, per delineare chiara la strategia: «Brescia Calcio comunica di aver depositato in data odierna alla Corte d’Appello presso il Tribunale di Reggio Calabria, il ricorso avverso la sentenza di omologa degli accordi di ristrutturazione e delle transazioni sui crediti fiscali e contributivi della Reggina 1914 Srl, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria in data 12 giugno 2023», si legge nella nota della società biancazzurra.

Il Brescia, dunque, vuole riconquistare con una battaglia legale la Serie B che non è riuscito a mantenere sul campo. E lo fa contro la sentenza del tribunale di Reggio Calabria, che ha accolto la richiesta di ristrutturazione del debito della Reggina, che deve all’erario 15,4 milioni di euro a tutto il 2022 più le tasse dell’anno in corso. La società calabrese ha ottenuto la riduzione del 95 per cento del debito per la legge sulla crisi di impresa e se la potrà cavare con 700 mila euro circa.

Ma il Brescia non ci sta. L’obiettivo è ottenere la riammissione in Serie B. Certo, sarebbe stato meglio mettere in atto altri metodi per evitare la C. Ad esempio un mercato migliore, in estate e in inverno, anche se va ricordato che in gennaio a Cellino furono sequestrati dal Tribunale di Brescia 59 milioni di euro, restituiti solo a 24 ore dalla chiusura della sessione. In pratica il presidente fu impossibilitato a fare mercato.

Ma di sicuro la successiva, assurda girandola di allenatori (da Aglietti a Possanzini, da Possanzini a Clotet, da Clotet a Gastaldello: tutto tra la metà di gennaio alla fine di febbraio) non è dipesa da fattori esterni, ma solo dalle scelte del presidente che così ha definitivamente minato la tranquillità della squadra. E il risultato finale, purtroppo, si è visto. Questo non toglie che il Brescia non dovrebbe rimanere solo soletto in questa battaglia, che dovrebbe essere di tutta la città, soprattutto di chi la amministra. Ora c’è il ricorso alla Corte d’Appello di Reggio Calabria. Anche se le speranze di ripescaggio in B, al momento, sono sempre più ridotte.