L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara vinta ieri dal Bari contro la Fidelis Andria tornando a quattro punti di distanza dai rosanero.
Allo squillo del Palermo, che si era pericolosamente avvicinato alla testa della classifica con la vittoria di sabato sulla Paganese, ha risposto immediatamente il Bari con un perentorio successo esterno nel derby di Andria, riportando a 4 le lunghezze di vantaggio sul secondo posto. Sospinta da un sontuoso ed impredibile Ruben Botta la squadra di Mignani ha dominato la gara mettendo in chiara evidenza la netta differenza tecnica tra le due squadre che, del resto, è testimoniata dalla classifica e dai 21 punti di differenza. Ci si aspettava, per la verità, una Fidelis più aggressiva e determinata dopo la vittoria a Pagani e, invece, sono riaffiorati vecchi limiti.
Le mosse Il Bari ha visto premiata la scelta iniziale di Mignani di schierare per la prima volta dall’inizio Paponi al fianco di Antenucci: la coppia è apparsa ben assortita e molto efficace in fase conclusiva. Prova ne è stata che i gol sono arrivati proprio grazie alle finalizzazioni dei due attaccanti, che hanno messo in costante apprensione la difesa della Fidelis. Unico soddisfatto in casa Fidelis il cassiere. Considerato il limite del 75 % della capienza imposto dal regolamento Covid, si è registrato quasi il tutto esaurito con quasi 6.000 spettatori. Spettacolo sugli spalti con le due curve gemellate che hanno fatto un tifo incessante per tutta la gara. «Abbiamo dato una bella risposta e non solo per il risultato – ha detto il tecnico del Bari – abbiamo concesso poco agli avversari offrendo una proposta di gioco di qualità per tutti i 90 minuti. Siamo entrati in campo con la testa giusta ed era proprio quello che avevo chiesto ai miei: giocare liberi senza pensare alla classifica».