Icardi: «Nel post partita di Sassuolo tirai in faccia la mia maglia ad un ultrà. Io e Guarin…»
Le immagini della lite di Icardi e Guarin con i tifosi dell’Inter, con parolacce e maglie lanciate, dopo la sconfitta per 3-1 in casa del Sassuolo, nel febbraio 2015, fecero il giro del mondo. Quasi due anni dopo, all’interno della sua biografia “Sempre avanti”, Mauro Icardi racconta alcuni dettagli di quell’episodio: “A ripresa iniziata, Mancini mi fa entrare e all’83’ faccio goal. La partita finisce 3-1 in favore dei padroni di casa. Sono molto amareggiato, anzi incazzato, perché ho giocato pochissimo”. Ma il peggio, quel giorno, sarebbe dovuto ancora arrivare. “I tifosi iniziano a urlare: ci chiamano sotto la curva. Trovo il coraggio di affrontarli, insieme a Guarìn. Mentre mi avvicino mi arrivano insulti e grida di ogni genere. Attaccato alla rete c’è un bambino che vuole la mia maglia. Mi tolgo la maglietta e i pantaloncini e glieli lancio, come regalo”. Un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante lo avrei picchiato per il gesto che aveva fatto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: “Fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Credi di essere forte?”. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo”. La dirigenza, racconta sempre Icardi, lo convince a un secondo confronto, ma la situazione non si placa e anzi l’attaccante rincara la dose: “Nessuno prima di me aveva mai trovato il coraggio di affrontare in modo così diretto la tifoseria, anzi i capi storici della tifoseria. Nello spogliatoio vengo acclamato come idolo”.