Per come è stata descritta sembra quasi una caccia all’uomo. E’ cominciata dopo la sconfitta contro il Milan, si è alimentata mercoledì scorso con lo stop casalingo contro il Sassuolo. E’ entrata pienamente nel vivo, infine, in seguito al terzo k.o. consecutivo rimediato a Torino contro la squadra di Ventura. Tutti cercano i rosanero: chi ce l’ha con Vazquez, chi con Gonzalez, chi con gli esterni, chi con Gilardino, chi con tutta la squadra. C’è chi dà la colpa al presidente e chi infine ce l’ha con lui: con Beppe Iachini. Il Palermo è nel caos, i giocatori di questa squadra sono in piena confusione, lo stesso mister non sa più che pesci prendere ed anche Zamparini sarà sicuramente perplesso. Nel bel mezzo di tutto questo macello era inevitabile che anche tutto il resto nell’ambiente entrasse in un vortice di dubbi.
Ma in fin dei conti, la colpa è di tutti. Come sempre, si sta cercando un capro espiatorio. Ma così, soltanto per dar sfogo alla propria delusione. Iachini, come ogni singolo elemento di questa squadra, ha la sua parte di colpe per questo momento nero che stanno attraversando i rosanero. Ma non può farsene carico da solo. In fondo tutti sono consapevoli che prendersela esclusivamente con l’allenatore o comunque con una cerchia ristretta di individui è nient’altro che un errore.
Tuttavia, la terza sconfitta di fila, la quarta partita senza vittorie, l’ennesima prestazione poco convincente, tutto ciò non deve essere sottovalutato. Il calendario dice che il Palermo si appresta ad affrontare un filotto di gare molto difficili: la Roma e l’Inter in casa, il Bologna ed il Napoli in trasferta. Poi due sfide al “Barbera” importanti in chiave salvezza, contro Empoli e Chievo. Siamo ad inizio stagione, ma non bisogna dormire sugli allori. I rosanero, con l’atteggiamento visto in queste ultime partite (tranne che per brevi e, purtroppo, infruttuosi tratti), rischia di smuovere poco o nulla la propria classifica ed i 7 punti, che oggi sembrano un buon bottino dopo sei giornate, possono diventare in un batter d’occhio un esiguo raccolto.
Bisogna quindi darsi una svegliata, dare una scossa a questa squadra. E caro mister, se non tu chi gliela deve dare? C’è da sudare, c’è da lottare. Non sarà una passeggiata, ma questa salvezza non è affatto un’utopia. Tu, intanto, stai tranquillo, nessuno vuole la tua testa. Non la vuole il presidente, in cui riponiamo tutti le nostre speranze sulla sua ritrovata saggezza nella vecchiaia. Non la vuole l’ambiente, non la vogliono i tifosi. Fai un profondo respiro, metti in ordine le idee e trova una soluzione. Un cambio di modulo, un cambio di uomini. Due ceffoni, una strigliata, un digiuno forzato o delle astinenze varie. Riti voodoo o esorcismi. Siamo certi che saprai trovare il giusto rimedio. Al più presto però, perché le cose fanno in fretta a cambiare…