Era una partita difficile, lo sapevamo sin dall’inizio. Nonostante il momento non positivo, la Roma era comunque un avversario duro da affrontare e sulla carta di un altro livello. Ma dopo tre sconfitte consecutive, dopo tutto quello che si era detto durante gli ultimi sette giorni, di certo ci si aspettava una gara diversa contro i giallorossi, almeno dal primo minuto. Invece sono bastati due minuti a Pjanic per sbloccare il risultato, meno di un quarto d’ora a Florenzi per raddoppiare e nemmeno mezz’ora a Gervinho per chiudere la questione. Dinanzi a un Palermo immobile, inerme, disorientato. Poi la reazione, grazie soprattutto agli ingressi di Gilardino (autore del momentaneo 1-3) e Quaison (che ha messo in testa a Gonzalez la palla del 2-3). La domanda ora è: perché sono stati lasciati in panchina?
Va bene il mercato deludente, va bene la mancanza di punte di ruolo, va bene gli infortuni e il momento di emergenza lì davanti, va bene anche la condizione fisica non al 100% di Gilardino e l’imprevedibilità di Quaison più utile nel finale di gara. Ma in questo momento il Palermo non può permettersi di privarsi di loro. Il violinista ha trovato il primo gol ma non ha avuto nemmeno il tempo di sviolinare sotto la curva, non era il caso. In campo da titolare avrebbe potuto segnare prima? Lo svedese è entrato in partita subito, mettendo in crisi sulla sinistra la difesa romanista e illudendo nel recupero per pochi secondi i tifosi riguardo un insperato pareggio. Sarebbe stato così determinate anche dal primo minuto? Questo non lo sapremo mai, ormai la partita è finita 2-4 e i rosanero hanno incassato il quarto k.o. di fila. Ciò che sappiamo con certezza è che lasciarli in panchina è stato uno sbaglio.
Adesso Iachini trema, o meglio è la sua panchina a farlo. E dopo un avvio del genere era quasi prevedibile. Ha poche colpe, ma tra questa figura sicuramente questa scelta di formazione che alla fine è sembrata decisiva ai fini del risultato finale. Ci auguriamo che il mister possa fare tesoro di questo errore e che non debba convivere con questo rimpianto nei giorni avvenire, qualora Zamparini ritornasse terribilmente in sé come ai vecchi tempi…