I tormenti del Chelsea: c’è un’offerta da 2,3 miliardi. I pretendenti ora sono tre

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul futuro societario del Chelsea.

Cresce incessantemente l’interesse per il Chelsea. Da mercoledì scorso, giorno in cui Roman Abramovich è uscito allo scoperto e ha messo in vendita il club, le candidature non mancano. Il magnate russo aspira a ricavare 3,3 miliardi di euro, ma desidera soprattutto accelerare i tempi e chiudere la transazione entro metà marzo, anche per timore di venir colpito dalle sanzioni economiche, minacciate dal Regno Unito e non solo, per via della sua presunta vicinanza al presidente Putin. Il consorzio pilotato dal magnate svizzero Hanjoerg Wiss e dall’americano Todd Boehly, uno dei proprietari della squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers, dovrebbe formulare un’offerta attorno ai 2,3 miliardi di euro entro domani sera. Anche l’uomo d’affari egiziano Loutfy Mansour, un abbonato del Chelsea, starebbe considerando l’acquisto.

Allo scoperto Inoltre, nelle ultime ore è emerso il nome del miliardario turco Muhsin Bayrak, presidente del consiglio d’amministrazione della AB Grup Holding, che opera nei settori della criptofinanza, della costruzione, del turismo e dell’energia. Quest’ultimo ha affermato: «Stiamo discutendo i termini dell’acquisto. Presto la bandiera turca sventolerà su Londra». Squadra preoccupata A fronte di tanto fermento, Thomas Tuchel ha il difficile compito di provare a riportare la calma. Alla vigilia del primo impegno del Chelsea in campionato da quando Abramovich ha ufficializzato la decisione di vendita, il tecnico getta acqua sul fuoco. Invita calciatori e staff a focalizzarsi sull’unico aspetto che possono davvero influenzare: il calcio giocato. Ma non sarà facile. I Blues, che saranno impegnati sul campo del Burnley, vogliono mantenere il terzo posto. L’allenatore tedesco ha spiegato: «Dobbiamo convivere con questa situazione. Non ha senso preoccuparsi perché non possiamo farci granché, anzi proprio nulla. Non ci resta che concentrarci sul calcio. Ovviamente si sente un po’ di incertezza, nel nostro centro sportivo lavorano quasi 100 persone, esseri umani ciascuno con le proprie sensazioni. Alcuni sono preoccupati, altri emozionati, altri ancora tristi».

Non lascio Tuchel ha ribadito il suo desiderio di rimanere nel club. «Il Chelsea è forte e resterà un club forte. Il nostro proprietario venderà ad un gruppo solido per garantire che il Chelsea resti ai più alti livelli. Amo questo club così come lavorare in Inghilterra, e spero di continuare. Sono abituato a convivere con l’incertezza, anche se devo riconoscere che questo è un momento davvero particolare». Il tecnico ha parlato anche del futuro di Marina Granovskaia, dirigente dei Blues e componente del consiglio di amministrazione. «Non commenterò sulle speculazioni, ma il mio rapporto con Petr Čech (consulente tecnico, ndr ) e Marina è eccellente dal mio primo giorno nel club. Marina è ammalata, altrimenti sarebbe qui; io mi auguro che le stesse persone rimangano, altrimenti ci dovremo adattare». E il mercato? «È un po’ presto per parlare di nuovi arrivi; sui tre difensori a scadenza , Christensen, Azpilicueta e Rüdiger, è difficile dire quale possa essere l’impatto dell’attuale situazione, magari è positivo, magari negativo. Il futuro del Chelsea migliore o peggiore? Questo lo potremo dire soltanto tra vent’anni».