I rossazzurri rischiano di sparire. Catania, Mancini torna in città. Ma la firma sul rogito non c’è
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Catania che rischia di sparire.
È arrivato in città ieri pomeriggio Benedetto Mancini, con un giorno di ritardo rispetto all’appuntamento fissato dai curatori fallimentari con il notaio Andrea Grasso che lo ha aspettato invano per la firma del tanto atteso rogito. Già in mattinata era stato annunciato il ritorno dell’imprenditore romano con tanto di assegni circolari in tasca per 375.000 euro, la somma necessaria per completare il versamento necessario per completare l’acquisizione del ramo caratteristico di attività calcistica della fallita Calcio Catania Spa. Ma, secondo rumors, Mancini avrebbe in tasca un assegno di appena 200.000 euro, assolutamente insufficiente per completare la pratica, anche se lo stesso Mancini avrebbe confermato di avere già effettuato il bonifico per l’intero importo, il 28 marzo.
Per altro nessuna stipula poteva essere prevista per la serata di ieri perché il mandato affidato dai curatori al notaio è scaduto appunto lunedì scorso. Insomma, sembra un ulteriore passo falso che potrebbe portare il Tribunale fallimentare a dichiarare decaduto l’imprenditore dall’aggiudicazione della gara. Un provvedimento in tal senso dovrebbe essere già nella valutazione del giudice delegato, anche perché la manifesta difficoltà di Mancini nel concludere un’operazione di un importo limitato, può far sorgere il legittimo dubbio che sarà ancora più difficile onorare i debiti sportivi maturati nel corso della stagione. Intanto, nessuna comunicazione ufficiale dal presidente della Football Club Catania 1946 che sulla pagina social ha pubblicizzato la sua presenza in tribuna a Potenza, complimentandosi per la prestazione della squadra.