L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che domani contro l’Ascoli avrà bisogno del suo pubblico.
Il Palermo si trova davanti a una partita cruciale al Barbera contro l’Ascoli, che potrebbe determinare se questa sarà l’ultima gara casalinga in campionato o meno. Il momento è delicato: la squadra ha bisogno di una vittoria per interrompere una lunga serie di risultati negativi in casa, che non vede successi da quasi due mesi e mezzo.
Il clima tra i tifosi è teso. La recente prestazione negativa contro lo Spezia e la successiva reazione del pubblico, che ha esortato i giocatori a consegnare le loro maglie ai bambini sugli spalti come gesto simbolico, ha evidenziato una frattura tra la squadra e la sua base di supporto. L’annuncio della Curva Nord di disertare i primi 15 minuti della partita è un segno ulteriore di protesta e di delusione nei confronti del team.
Statisticamente, la situazione del Palermo è preoccupante: la squadra ha subito sette sconfitte nelle 18 partite giocate in casa, un dato negativo che non si vedeva dal 1996/97, stagione che si concluse con la retrocessione. Attualmente, i rosa hanno una media di 1,50 punti per partita in casa, un rendimento che li ha fatti scivolare dal terzo al sesto posto in classifica, a ben 19 punti di distanza dalla squadra di Roberts, in lotta per la promozione.
La vendita dei biglietti sembra andare bene, con circa 5,000 già venduti e aspettative di una presenza di oltre 20,000 spettatori per il match contro l’Ascoli, ma l’umore generale e la fiducia dei tifosi sono nettamente calati, come dimostrato dal calo di presenze rispetto a due mesi fa.
Il Palermo si trova, quindi, in una situazione complicata, con la pressione di ottenere un risultato positivo per mantenere vive le speranze di un posto ai playoff e per ristabilire un rapporto più positivo con i suoi tifosi.