I playoff di C, domani il ritorno con la Triestina. Pubblico record e imbattibilità: il Palermo ha pure l’arma «Barbera»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’imbattibilità del Palermo al Barbera in vista della gara contro la Triestina.

La legge del «Barbera» come primo passo verso la B. Il Palermo ha un obiettivo fisso in mente per questi playoff e passa da quel record casalingo lontano ormai un decennio. Intanto, domani contro la Triestina, si punta a prolungare l’imbattibilità interna a 26 partite. Vero, ai rosanero potrebbe persino andar bene una sconfitta (ma non con più di un gol di scarto), però i calcoli sono l’ultima cosa a cui pensa Baldini. Si gioca per vincere o quantomeno per non perdere, perché ci si attende il pubblico delle grandi occasioni (più di 26 mila biglietti già venduti) e non si può certo farlo tornare a casa con l’amaro in bocca.

Non dopo aver chiuso le ultime 25 partite in casa con 19 vittorie e 6 pareggi, un cammino che tra le mura amiche non si vedeva dai tempi del grande Palermo, quello che sbarcava in Europa e sognava la Champions League. Impossibile paragonare le due squadre, ma una marcia del genere non si vede da allora. L’ultimo scivolone rimane quello del 7 marzo 2021, un anno e due mesi fa, oppure più precisamente a 430 giorni da oggi. Da quel 2-4 con la Juve Stabia, il Palermo è stato un rullo compressore in casa. A volte non è servito, come nel caso degli scorsi play-off, altre volte è stato determinante, come nel corso di questo campionato, chiuso da imbattuti. Unici nel Girone C, mentre tra le partecipanti ai play-off può vantare un tale ruolino casalingo anche la Reggiana (oltre al già promosso Südtirol). Se però un anno fa, ai playoff, vincere in casa non bastava per mettere l’ipoteca sul passaggio del turno, come s’è visto contro l’Avellino, adesso la musica è cambiata. Perché la classifica premia i rosa e sarà così fin quando avrà un peso nei playoff.

Anche in caso di avanzamento, gli uomini di Baldini godranno del privilegio di giocare da testa di serie, al pari delle tre seconde (Padova, Reggiana e Catanzaro), tra l’altro con la certezza di evitarle almeno fino alle semifinali. Semifinali che, in caso di accesso, non prevedono più alcun benefit basato sulla graduatoria: lì se si pareggia nel doppio confronto, si prosegue con i supplementari e, se necessario, con i rigori. A prescindere da secondi, terzi o settimi posti. Al Palermo, dunque, verrà riservato lo stesso trattamento previsto per chi è giunto secondo. Solo che dovrà superare l’ostacolo Triestina per mettersi al pari delle rivali più accreditate e il passaggio del turno, inevitabilmente, si deciderà al «Barbera». Lì dove quest’anno sono arrivate solamente gioie, al massimo qualche pareggio beffardo come quelli con Avellino o Fidelis Andria. Proprio i pugliesi sono stati gli ultimi a strappare punti ai rosa nel proprio stadio, sognando fino all’ultimo il colpaccio, almeno fino al par  di Luperini a cinque minuti dal termine. Da allora, il cammino interno del Palermo è immacolato, grazie alle vittorie ottenute contro Taranto e Picerno, prima di consolidare il terzo posto con altri due successi in trasferta a Monopoli e Bari. Ma adesso, la ritrovata verve lontano da casa, conta fino a un certo punto. Adesso c’è da pensare al proprio fortino e ad una legge da far rispettare, come sempre da 430 giorni a questa parte, con un pezzo di storia da inseguire.

La striscia di imbattibilità casalinga più lunga, il Palermo, l’ha fatta registrare tra il 15 marzo 2009 e il 29 agosto 2010. Da una vittoria col Lecce per 5-2 (due settimane dopo l’umiliante 0-4 col Catania) fino al pari senza reti col Cagliari del 29 agosto 2010, alla prima di campionato. Era il Palermo di Ballardini prima e di Delio Rossi poi, con Zenga nel mezzo. Era il Palermo dei record che battagliava con la Sampdoria per l’accesso ai preliminari di Champions League. Era un Palermo che per 29 partite non ha mai fatto conoscere al proprio pubblico l’amarezza della sconfitta. Il Palermo di oggi non sarà mai paragonabile a quello, ma in quanto a invulnerabilità casalinga, ne sta seguendo le orme come mai prima d’allora. Con la Triestina si proverà ad allungare la striscia a quota 26, ma per eguagliare il primato, servirà arrivare almeno in finale. E da lì, poi, puntare all’unico obiettivo possibile.

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Redazione Ilovepalermocalcio