L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla visita di Diego Gigliani a Palermo.
È venuto da Manchester per sostenere la squadra in questo momento difficile? Le bocche sono cucite, ma alla domanda davanti all’ingresso degli uffici rosanero dello stadio “Barbera”, Diego Gigliani, l’uomo del City Group che funge da anello di congiunzione con i club della galassia dello sceicco, ha annuito. Nel momento più difficile, al capezzale del Palermo malato e in crisi di risultati, si è presentato uno dei pezzi grossi della multinazionale del calcio. Ufficialmente, per riprendere un concetto espresso martedì dal direttore generale Giovanni Gardini, cioè «cercare soluzioni ai problemi». Che per il dirigente ex Lazio e Inter, che ha assolto Corini e i singoli, significa non cercare un colpevole e un capro espiatorio, ma lavorare su cosa non ha funzionato.
In casa rosanero, dopo le due sconfitte post Manchester, i volti si sono fatti più seri e assorti. E ieri era visibile non soltanto tra i giocatori, che hanno mangiato alla club house del “Barbera” alle 11 per poi allenarsi al Tenente Onorato. Ma anche all’interno della società, tanto che, di fatto, negli ultimi giorni si erano moltiplicate le “call” organizzative con la casa madre. Non più soltanto di routine, ma anche per capire come superare un momento delicato e dare un segnale alla piazza. Così, dopo le dichiarazioni di Gardini, che ha escluso che la panchina di Corini sia a rischio, anche la proprietà ha battuto un colpo, inviando uno degli uomini del cerchio magico che fa parte del giro dal 2013 e siede nei board delle del Girona, del Montevideo City Torque FC, dello Yokohama Marinos FC e del Lommel SK in Belgio.
Il dirigente argentino e poliglotta (parla molto bene anche l’italiano) era già stato a Palermo nella giornata clou del 4 luglio, quando il manager del gruppo Ferran Soriano si è presentato alla città e i due, guidati da Dario Mirri, hanno poi incontrato il sindaco Roberto Lagalla a Palazzo delle Aquile. Gigliani, che nell’organigramma del Palermo-City è anche l’amministratore delegato, è arrivato ieri mattina in città e si intratterrà anche oggi, ma ripartirà prima della partita di sabato contro il Pisa. Intorno a mezzogiorno, accompagnato dallo stesso Gardini, si è presentato in viale del Fante, dove c’erano anche il direttore sportivo Leandro Rinaudo, lo scout Luciano Zavagno, appena tornato in città in pianta stabile. Poi, alle 14, ha visto gli allenamenti a Boccadifalco, come già aveva fatto prima di lui anche Brian Marwood per l’insediamento di Corini. Qui Gigliani, che nel modello aziendale del City Group è il trait d’union tra la casa madre e la dirigenza dei club satelliti, ha seguito i lavori degli uomini di Corini e si è intrattenuto con lo stesso allenatore rosanero, al quale il City ha confermato la piena fiducia. «Si combatte», ha detto Corini al manager. «Tutti insieme», ha risposto Gigliani, che è apparso molto concentrato mentre osservava le prove tattiche anti-Pisa.
Una visita, rafforzata dal fatto che l’intera dirigenza rosanero ha fatto quadrato attorno alla squadra e non la perde di vista nemmeno per un momento. Lo scopo è mandare un segnale all’ambiente e agli stessi calciatori, ma anche dare una marcia in più a livello psicologico e motivazionale a un gruppo che sta vivendo un momento psicologico delicatissimo. Poi, alle 16, Gigliani è tornato in viale del Fante per altri colloqui. Una mossa che è anche una risposta a quanti erano preoccupati che il momento delicato che sta attraversando il Palermo rischiasse di perdersi nei tremila chilometri che separano la città dalla casa madre di Manchester. Se basterà lo dirà il campo nei prossimi due impegni casalinghi contro Pisa e Cittadella.