I curatori fallimentari chiedono un aiuto economico alla Lega Pro, arriva un «no» Baratro Catania, esclusione a un passo

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla concitata giornata di ieri in casa Catania.

Catania vicinissimo dall’esclusione dal campionato, manca solo l’ufficialità che potrebbe arrivare in queste ore. Non è certo un fulmine a ciel sereno, ma una fine annunciata da tempo, giorno dopo giorno. Dalla colletta tra i tifosi per iscrivere la squadra al campionato, ai tempi della gestione della Sigi, al fallimento prenatalizio, alla gara andata prima deserta, poi aggiudicata a Benedetto Mancini e, nella mattinata di ieri, revocata per le ripetute inadempienze dell’imprenditore romano, non nuovo a episodi del genere, da Rieti a Latina. Nel caos generale, alimentato probabilmente dal tentativo di salvare l’insalvabile l’insensata richiesta dei curatori fallimentari di chiedere pubblicamente, con una nota diffusa dal Tribunale, a Lega Pro e Federcalcio «un intervento o contributo di carattere economico finanziario straordinario in misura tale da consentire di coniugare l’interesse alla regolare prosecuzione del campionato in corso con li interessi della procedura fallimentare».

Niente di più, né di diverso rispetto al contributo economico offerto dai tifosi a inizio stagione. Richiesta considerata irricevibile dai vertici della Lega per motivi fin troppo ovvi motivi: «Ogni intervento finanziario straordinario potrebbe essere disposto beneficiando tutti i club e non solo il Catania e quindi si ritiene di non poter accedere all’ipotesi di erogazione di un contributo per le finalità indicate». Palla avvelenata, quindi, rilanciata nelle mani dei curatori fallimentari in continuo contatto con il giudice delegato. Dovranno essere loro, insomma, a valutare in tempi strettissi mi se ci siano le condizioni economiche per giocare la gara contro il Latina domani, non a caso non sono stati ancora messi in vendita i biglietti, e dichiarare anticipatamente la fine dell’esercizio provvisorio rispetto alla scadenza del 19 aprile, in pratica nei giorni precedenti l’ultima partita contro il Messina.

Ad aggiungere ulteriore confusione la pubblicazione in serata, sulla pagina social del Football Club Catania 1946, del documento dello studio Tedeschini di Roma, con il quale si contesta la decisione di decadenza del Tribunale fallimentare e si ribadisce la volontà di sottoscrivere l’atto notarile lunedì prossimo, con il versamento di ulteriori 175.000 euro oltre i 200.000 già consegnati martedì scorso. Il legale evidenzia la disponibilità di Mancini di utilizzare quanto già versato per affrontare le spese inerenti la partita in calendario contro il Latina. Insomma, un groviglio di eventi che rendono più che arduo il compito dei curatori chiamati a dover decidere se giocare domani, come vorrebbero il direttore generale Pellegrino a nome della squadra e Mancini, o alzare bandiera bianca acquisendo la consapevolezza che non ci sono più risorse per affrontare i prossimi impegni sportivi. Una vera e propria beffa per tutto l’ambiente rossazzurro che grazie alle prestazioni dei ragazzi di Franco Baldini ha dimenticato tutti gli infiniti problemi extra campo, ma anche quello che appare il più prevedibile degli esiti dopo la fuga di Joe Tacopina, il fallimento e l’apparizione di Mancini.