I carabinieri segnalano 280 genitori in tutta la Sicilia: “Non mandano i figli a scuola, stop reddito di cittadinanza”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su una segnalazione giunta dalla Legione dei Carabinieri di Sicilia sul mondo della scuola.
L’ultimo monitoraggio sul mondo della scuola avviato dalla Legione carabinieri Sicilia fa emergere un dato preoccupante: in un anno, sono state denunciate 280 persone per “inadempienza all’obbligo di istruzione dei minori”. I numeri più pesanti, registrati nella primavera scorsa — 81 scolari persi per strada — riguardano Vittoria. «Il fenomeno della dispersione scolastica ha raggiunto livelli di criticità sempre più significativi», dice il generale Rosario Castello, il comandante della Legione. Una drammatica conferma all’allarme lanciato nelle scorse settimane dalla commissione regionale antimafia, che sulla questione minorile ha avviato un’indagine e presentato una relazione:
«I ragazzini, in assenza di qualsiasi altra proposta offerta di integrazione sociale, sono facilmente preda di dinamiche criminali», ha detto il presidente Claudio Fava. Una ricerca della fondazione Openpolis colloca la Sicilia addirittura in testa alla lista nera delle regioni italiani con la più alta dispersione scolastica. Che fare? Un intervento organico è stato messo a punto a Catania, con la creazione di un osservatorio per i minori a rischio promosso dalla prefettura, che vede insieme magistratura, Comune, scuola e tutti gli organismi che si occupano di tutela dei più giovani. «Nei primi tre mesi dell’anno sono arrivate 550 segnalazioni di minori che non frequentano la scuola», spiega il presidente del tribunale per i minorenni di Catania Roberto Di Bella, che ha competenza anche su Ragusa e Siracusa. Altri numeri preoccupanti. Non c’è altro tempo da perdere. A Catania è stato predisposto uno strumento nuovo che potrebbe segnare la svolta: un protocollo con l’Inps, per togliere il reddito di cittadinanza ai genitori che non mandano i figli a scuola. Un’operazione che ha avuto il nulla osta del ministero dell’Interno.
«Sono già partite le prime 38 segnalazioni all’Inps di Catania», spiega il giudice Di Bella. Intanto, i servizi sociali lavorano sulle famiglie, che verranno convocate anche in tribunale. «L’obiettivo è far ritornare i ragazzi a scuola, per evitare che finiscano nelle fila della criminalità». Ma chi sono i ragazzi persi nelle strade della Sicilia? Il giudice Di Bella racconta di spacciatori a 12 anni, a Catania. A Vittoria, il pedagogista Giuseppe Raffa, coordinatore dell’ambulatorio anti bullismi dell’Asp di Ragusa, ha appena realizzato una ricerca sulle baby gang della sua città, ne ha censite quattro: «Una ricerca personale, che nasce dall’osservazione di tutti i giorni», spiega. Ci sono i ragazzini che infastidiscono giovani e anziani. Ci sono anche i ragazzini che stanno già facendo il salto nella gerarchia del crimine.