La Lega di Serie B ha chiesto al Palermo delle informazioni sulla nuova proprietà come è previsto dai regolamenti, diventati ancora più rigidi dopo il caso Parma. Stando a quanto riferito da “La Gazzetta dello Sport”, lo ha fatto attraverso una mail inviata giovedì scorso alla quale non è seguita, al momento, alcuna risposta da parte del club rosanero. Non si tratta, però, di una situazione anomala, perché la nuova società, che resta ancora top secret, ha 30 giorni di tempo dall’atto notarile per far fonte a tutti gli adempimenti, oppure 20 giorni dalla costituzione del nuovo Cda che dovrebbe avvenire intorno al 15 dicembre. Tra i vari documenti da produrre c’è anche la certificazione antimafia al fine di consentire le opportune verifiche agli organi della Lega. Il Palermo, quindi, in prima battuta entro fine dicembre sarà tenuto a comunicare l’identità della nuova proprietà, visto che l’atto di cessione, come da comunicato ufficiale, è stato siglato il 30 novembre. È la data da dove è partito il nuovo corso societario di stampo britannico, per quanto siano ancora tanti i punti interrogativi sulla vicenda, suggellato anche da un conferenza stampa, martedì scorso, a cui hanno preso parte i rappresentanti della Global Futures Sport & Entertainment, società inglese inizialmente fatta credere nuova proprietaria del Palermo, ma in realtà incaricata di raccogliere nuovi investitori per la società che sarà titolare dell’intero pacchetto azionario del club. Un’apparizione fugace in città del Ceo, della Global Futures, Clive Richardson, del socio James Sheehan e di David Platt. Quest’ultimo prima era stato indicato come consulente tecnico del nuovo progetto, ma poi è uscito di scena dopo pochi giorni, con un comunicato prima diffuso su Instagram e poi sul sito della stessa Global Futures Sport & Entertainment nel quale si è fatto riferimento a una due diligence ancora in corso e al fatto che Zamparini non resterà come consulente in futuro.