Harakiri Palermo: ora sì che c’è da piangere

L’obiettivo non cambia, ma non sarà semplice raggiungerlo. Quella di Crotone era stata definita da Stellone la partita della vita ed in effetti lo è stata… per gli uomini di Stroppa. La meritata sconfitta in terra calabrese ha fatto scivolare il Palermo al terzo posto, scavalcato dal Benevento che ha già osservato il turno di riposo così come i rosanero. Inutile cercare alibi, parlare di arbitraggio o sfortuna. Gli uomini di Stellone hanno meritato la sconfitta dello “Scida”, regalando il primo tempo agli avversari e svegliandosi solo apparentemente nella ripresa. A Crotone non ha vinto la squadra più forte. Ha vinto la squadra che ci ha creduto di più e che ha saputo sfruttare al meglio gli errori degli avversari. Che la trasferta calabrese nascondesse grosse insidie non era di certo un mistero, eppure Stellone ed il suo Palermo sembrano aver sottovalutato un avversario che ha saputo trasformare le difficoltà in classifica nella spinta giusta per ottenere il massimo risultato.

Un netto 3-0 che a Stellone ed ai suoi è sembrato un risultato pesante, ma è la fotografia di quanto avvenuto ieri sera allo stadio “Scida”. Se sei la seconda della classe e stai lottando per la promozione diretta, non puoi farti umiliare in quel modo. Umiliare sì, perché il Crotone ha quasi passeggiato sui rosanero mettendo in ridicolo la difesa ospite. Cosa abbiano combinato Bellusci, Rajkovic e Szyminski in occasione dei primi due gol dei rossoblu è ancora un mistero. Una dormita collettiva tanto imperdonabile quanto inspiegabile, soprattutto se si considera che fino a poco tempo fa il Palermo vantava la miglior difesa del campionato. Ieri, invece, i tre del pacchetto arretrato sono sembrati la brutta copia di se stessi. Lenti, impacciati e confusi. Il risultato è stato quello che conosciamo tutti.

Tra i peggiori di Crotone-Palermo vince sì la difesa rosanero, ma subito dietro c’è il reparto offensivo. Per l’occasione Stellone ha deciso di lasciare in panchina Trajkovski e affidarsi al solo Falletti dietro le due punte Nestorovski e Moreo. Risultato? Nessun pallone o quasi dalle parti dei due attaccanti, costantemente spalle alla porta e fuori dall’area di rigore. Dal disastro andato in scena ieri sera a Crotone si salva solamente Jajalo, che ancora una volta ha dimostrato di essere uno dei migliori centrocampisti di questa serie B. Peccato che il numero 8 rosanero sembrava predicare nel deserto ed ogni suo sforzo è risultato vano. Colpa del cambio modulo? Può darsi. D’altronde la difesa a 3 non evidentemente ha portato i frutti sperati e nella zona nevralgica del campo si è costantemente avvertita l’inferiorità numerica.

Al di là della riuscita o meno del modulo scelto a Crotone, quello che spaventa maggiormente è che questo campionato inizia a somigliare sempre più a quello dell’anno scorso, il cui epilogo è noto a tutti. Un girone d’andata super, troppi scivoloni in quello di ritorno. Un primo posto che inizia pian piano ad allontanarsi sempre di più. Le belle addormentate del girone di andata che iniziano a svegliarsi (vedi il Benevento), il Palermo che perde troppi punti per strada e fa ancora una volta tutto con le proprie mani. Un film già visto, ma il finale deve necessariamente essere riscritto. Perché altrimenti ci sarà davvero da piangere.