Guidolin: «Ricomincerei all’estero, dove c’è meno tensione»
«È una speranza, quella che si ritorni a fine estate alla normalità. E poi mi piace dire che comincia dal 3 ottobre che è il giorno del mio compleanno. Adesso bisogna guardare alla salute prima di tutto, siamo stati investiti da qualcosa che ci ha impauriti, sta flagellando il mondo intero. Parlare ora di calcio in termini di ripresa è prematuro, ci vogliono le condizioni sanitarie adeguate. Ho l’impressione che la gente solo perché ha la mascherina si senta invincibile, ma la cosa più importante è rispettare la distanza. Siamo stati bravi fino adesso, guai a rovinare tutto. Mi sembra di poter dire che l’Italia ha fatto un buon lavoro e anche che Zaia si è mostrato un ottimo mister. Ci manca tanto la famiglia inglese di mio figlio Giacomo e il mio nipotino Gabriel; l’altro figlio Riccardo vive in Veneto». Queste le parole dell’ex rosanero Francesco Guidolin rilasciate a ‘Il Gazzettino’. Lo stesso, ha poi continuato: «Ho chiuso dopo l’esperienza inglese, forse ricomincerei all’estero dove c’è meno tensione. Non conta se la squadra è importante, nemmeno contano i soldi. Per soldi lo avrei fatto prima, ho rifiutato richieste dalla Cina e dagli Emirati. Mi piacerebbe un progetto serio, magari vicino a Londra».