«Dopo questa pandemia nel calcio credo che si andrà verso un ridimensionamento degli ingaggi e una migliore gestione dei club. Ripensare il modello? Direi di sì, occorre trovare soluzioni per garantire sostenibilità per un sistema che soffriva un pesante problema di liquidità. C’è un dislivello esorbitante tra le grandi e le altre squadre. Ho letto della norma delle cinque sostituzioni. Si è trattato di un provvedimento indispensabile da adottare viste le condizioni ambientali in cui si sarà costretti a giocare. In piena estate, con caldo afoso, impegni ogni tre giorni. Uno sforzo fisico e psicologico enorme. Non sarà semplice per gli allenatori gestire. Siamo in un terreno sconosciuto dove le incognite sono infinite e le certezze quasi del tutto assenti. La Serie A di quest’anno è combattuta. La Juventus è sempre la squadra migliore, ma rispetto agli altri anni il distacco reale e potenziale in classifica è diminuito. La Lazio sembra la più attrezzata. L’Inter ha speso tanto per accorciare il gap coi bianconeri, ma ora è difficile possa recuperare. Adesso vedremo dopo la ripartenza. Si potrebbe ribaltare tutto, perfino i valori potrebbero cambiare. Credo che i miei colleghi lavoreranno soprattutto sulla testa perché lo stress sarà elevato e logorante. Le squadre andranno in campo per giocare alla morte inseguendo i loro obiettivi, ma non sapendo neppure loro in quali situazioni si trovano. Un’esperienza nuova, un campionato molto diverso». Queste le parole dell’ex allenatore del Palermo, Francesco Guidolin, rilasciate ai microfoni di “Tuttosport” in merito alla ripresa del campionato di Serie A.