«C’è grande rammarico, sono disgustato per quello che è successo. Ora c’è anche la notizia che due dei tre ragazzi che sono scesi in campo poche ore prima della partita sono positivi, quindi rischiamo di aver messo a repentaglio altre persone. Al centro di tutto deve esserci la salute, proprio in questo momento. Nasce tutto una settimana prima con la trasferta a Palermo. Noi il venerdì precedente era uscite sette positività, ma come da protocollo siamo partiti con i giocatori negativi, nonostante ci fosse un focolaio in atto. Già lì siamo stati un rischio per tutti. Il mercoledì dovevamo giocare il recupero col Bisceglie ma i tamponi post-Palermo hanno evidenziato altre tre positività. Quindi la società ha usufruito dello slot come da protocollo. Il venerdì prima della Viterbese sono usciti altri 5 positivi, che sono saliti a 15. Non potevamo avere anche giocatori con traumi importanti, che erano certificati. La Lega però ci ha rimandato alla Viterbese, che si è rifiutata del rinvio. In più avevamo certificato che tre giocatori dei nove disponibili avevano avuto dei sintomi che potevano essere da Covid, nonostante fossero risultati negativi al tampone. La Asl è venuta al campo un ora prima a farei tamponi, dopo la segnalazione. E abbiamo chiesto un rinvio di orario alla Lega per avere i risultati. Ci è stato risposto che noi massimo alle 18.15 dovevamo scendere in campo. Ed è tutto certificato da Pec. Non c’è stato neanche il buonsenso di aspettare il responso dei tamponi. Vuol dire che vengono anteposti altri interessi piuttosto che la salute. Vale più una partita che la salute?
Le regole e il protocollo ci sono, ma bisogna capire cosa fare nei casi limite. In Lega Pro non ci sono tante partite da recuperare, quindi c’erano le condizioni per rinviare la partita e magari giocarla a gennaio o febbraio. Ci è stato detto che dovevamo comunicare con la Viterbese, che non ha voluto rinviare l’incontro. C’è troppa confusione e viene messa a rischio la salute non solo dei giocatori ma di tutti quanti. Mi sto muovendo per tutelare la mia professionalità e l’onorabilità del club. Non è affatto così. Al presidente, senza alcun fare minaccioso, ho detto solo che è una vergogna giocare sulla salute delle persone, niente di più. Anzi ho salutato tutti i giocatori che stavano salendo sul pullman che possono testimoniare». Queste le parole dell’allenatore della Casertana, Federico Guidi, rilasciate ai microfoni di “TMW Radio” in merito a quanto accaduto tra Casertana e Viterbese.