Guerini: «Il Catania è in crisi. Raffaele? E’ chiaro che sia in bilico, ma…»
Intervenuto in conferenza stampa al termine del match contro la Turris, Vincenzo Guerini, responsabile dell’area tecnica del Catania, si è espresso così:
«Si può parlare di crisi? Sicuramente sì, visto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Stiamo attraversando un periodo brutto sotto tutti i punti di vista. Una squadra, che fino a un mese e mezzo fa era veramente fantastica, ha avuto un crollo psico-fisico e tecnico e non riusciamo a capire come mai. Durante la partita sembra quasi non crederci più. E’ una cosa che fa male, ma il gruppo è unito e nessuno rema contro.
Però non riusciamo a capire cosa stia succedendo, ma dobbiamo fare qualcosa: non si può accettare passivamente questa situazione. Allenatore in bilico? Prenderei io la squadra? Sono discorsi che non voglio affrontare, che l’allenatore sia in bilico è chiaro, quando non vengono i risultati è il primo ad essere in discussione. Niente di nuovo sotto il sole. Ma ci confronteremo in società. Parleremo ancora anche coi giocatori, cercando la soluzione migliore per uscire da questa situazione. C’è il tempo per uscirne. E’ difficile contestare quello che dicono i numeri, ma non riesco a capire perché partiamo con un primo tempo sotto tono, poi prendiamo gli schiaffi e riusciamo a reagire, ma in questo momento non è così.
Il derby ha lasciato strascichi psicologici? Le occasioni oggi le abbiamo avute, ma abbiamo sbagliato il calcio di rigore, è l’atteggiamento generale che non è da Catania. Le nostre armi erano aggressività e volontà di non subire, ma ultimamente stiamo giocando al contrario. I motivi? Li analizzeremo, evidentemente non sono ancora bastate le analisi, ma i ragazzi si impegnano, è difficile capire cosa stia succedendo perché è lo stesso gruppo che fino a poco tempo fa dava soddisfazioni. Dobbiamo tutti assumerci le responsabilità e uscirne a testa alta. Pressione? Non voglio sentire questa parola, la società non ci fa mancare nulla, i tifosi pure non ci hanno fatto mancare il loro sostegno».