Guerini: «Catania sarà protagonista nel prossimo campionato. Sigi…»
Intervenuto ai microfoni di “Corner” su Telecolor, l’ex allenatore rossazzurro Vincenzo Guerini si è espresso sul Catania e sul suo eventuale ruolo all’interno della nuova società: «Da una parte ho entusiasmo e voglia di dare una mano, dall’altra tocco ferro perchè io sono molto pratico, dunque prima di esprimermi devono mettere nero su bianco perchè, da quello che si dice in giro, sembra che Tacopina o altri faranno in 2 giorni quello che ha fatto Sigi in più di due mesi. A me pare molto difficile, io penso che dobbiamo stare tutti con i piedi per terra e fare i passi giusti senza fretta. Salviamo la categoria, la matricola e garantiamo la ripresa del lavoro a calciatori e dipendenti. Torre del Grifo è una risorsa per società e giocatori, ma il calcio è fatto di uomini. E gli uomini vanno rispettati. Questa è la premessa da fare. Il mio sogno, se avrò l’onore di dare una mano, è quello di ricostruire un settore giovanile serio, importante, che in neanche tanto tempo ci possa avvicinare alle grandi d’Italia perchè a Catania e provincia c’è la possibilità di vedere ragazzi crescere e non farceli portare via continuamente. La volontà non ci mancherà. Ho visto la cordata appassionata, innamorata dei colori e con tante persone che hanno aderito al progetto. Questo mi ha sorpreso, è un bel segnale. “E’ indubbio che Lucarelli, tra mille difficoltà, sia uscito a testa alta dai Play Off, tenendo unito il gruppo nonostante una pandemia ed una proprietà fallita. Ha grande personalità, noi vorremmo proseguire con lui perchè lo stimiamo molto ma vediamo cosa ne pensa. Non è scontato che resti. Non conosco ancora il budget a disposizione della Sigi. Ho sempre detto che chi viene ad allenare il Catania, specie in C, lo deve fare da protagonista. Il prossimo non potrà essere un campionato di transizione. Saremo protagonisti assolutamente, vincenti non lo so. Dobbiamo ricostruire una società dalle ceneri, senza un club solido alle spalle non vai lontano. Poi c’è dai costruire un settore giovanile e gruppo di lavoro. Non si farà in pochissimo tempo ma abbiamo l’obbligo, come Catania, di essere protagonisti. Per vincere bisogna investire, ma a questi livelli contano i soldi e altrettanto i rapporti che tu riesci a creare, le motivazioni che trasmetti. Noi abbiamo alle spalle una città intera, ci servono anche giocatori che le squadre mandino per fare esperienza e, al tempo stesso, è necessario costruirli da noi. Io dico che la volontà di plasmare un gruppo protagonista c’è, il campo poi è il giudice supremo».