Guardiola: «In Italia se Baggio fa il vice. Non ho deciso se resto al City»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Guardiola e sul suo futuro riportando le parole rilasciate a “Che Tempo Che Fa”.

Gli occhi lucidi di Pep Guardiola trasmettono ricordi ed emozioni quando si parla di Roberto Baggio. Durante la 2ª puntata di “Che tempo che fa” su NOVE, ospite di Fabio Fazio, l’attuale allenatore del Manchester City ha rievocato con affetto gli anni trascorsi insieme al Brescia, all’inizio degli anni 2000. «Baggio ha saputo conquistare l’ammirazione di tutti, indipendentemente dalla squadra in cui ha giocato», ha detto Guardiola. Ricordando le difficoltà fisiche di Baggio, ha aggiunto: «Aveva il ginocchio come una lavatrice, in certi momenti non poteva nemmeno muoversi. Mi sarebbe piaciuto giocare di più con lui, perché quando lo cercavi in campo, era sempre libero».

Il “Divin Codino” ha risposto con stima, lodando Guardiola come una persona positiva e un compagno che cercava sempre di migliorare chi aveva intorno. «Continuo a seguirlo come tecnico, ogni suo successo è meritato», ha detto Baggio, rievocando anche l’iconico momento in cui Guardiola gli mise la fascia di capitano al braccio nel 2002, al suo ritorno dopo un grave infortunio.

Passato e Futuro. Parlando del presente, Guardiola ha dichiarato di non aver ancora deciso il suo futuro con il Manchester City, e con un tocco di ironia ha risposto a una domanda su un possibile futuro in Italia: «Sì, se Baggio mi fa da assistente». Sul fronte Champions League, ha confessato che la squadra che preferirebbe evitare è il Barcellona, a cui è ancora profondamente legato.

Il rapporto tra Guardiola e Baggio è stato cementato anche dalla comune esperienza sotto la guida di Carlo Mazzone, allenatore del Brescia dell’epoca. Baggio ha ricordato con affetto un episodio in cui portò il suo Labrador all’allenamento, nonostante il terrore di Mazzone per i cani, mentre Guardiola ha raccontato come inizialmente Mazzone non lo volesse in squadra. «Viaggiare mi ha permesso di andare a Brescia e conoscerlo, una fortuna che non avrei mai avuto altrimenti», ha detto Guardiola.

Massimi livelli. Guardando ai campioni del calcio, Guardiola non ha avuto esitazioni nell’incoronare Messi come il migliore di tutti i tempi: «Per me, Messi è la grande bellezza del calcio. Giocava a livelli altissimi ogni tre giorni». Il suo più grande maestro è stato Johan Cruijff, da cui ha appreso tanto, non solo a livello tattico ma anche per l’arte dell’intuizione.

Infine, Guardiola ha condiviso un aneddoto sulla lingua italiana: l’ha imparata ascoltando le canzoni di Francesco De Gregori. La sua preferita rimane ancora oggi “La storia siamo noi”.