Grifo, nessun italiano ha segnato di più in Germania: «Mancio, ci sono»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista a Vincenzo Grifo.

«Il miglior momento della mia carriera? Può darsi. Ho l’esperienza di un 29enne che ha già vissuto tanti club, mi sento in forma, con tanta forza perché ho fatto una buona preparazione, senza infortuni. Mi sento bene e spero di continuare così».

Buongiorno Vincenzo Grifo, tedesco di nascita e italiano di famiglia, cuore e Nazionale: con 8 gol e 3 assist in 19 partite nel Friburgo ha numeri da centravanti. Perché? «Sono un’ala che vuole fare gioco, che aiuta la squadra ma che viene aiutato dalla squadra. Senza, non potrei fare un ruolo così, mi sento incitato da tutti, dai tifosi, dall’allenatore. Provo quella sensazione di felicità, come quando pensi “mi sento a casa”, non ti fai tanti pensieri. Giochi con tanto cuore e ti fa crescere così».

Nelle due ultime partite ha superato e poi distanziato Luca Toni a 41 gol come miglior marcatore italiano di sempre in Bundesliga: oltre a esultare con la mano che gira sull’orecchio, altri riscontri? «Toni mi ha scritto un messaggio su whatsapp e su Instagram, ma mi ricordo anche che un paio d’anni fa mi aveva mandato un video con i complimenti, in una trasmissione sportiva tedesca. E’ stato molto gentile»

Come vivrà un giocatore della Nazionale italiana il prossimo doloroso mese senza il Mondiale? «Si faranno delle vacanze, ma prima ci sono due amichevoli degli azzurri con Albania e Austria. E poi mi dedicherò alla famiglia e arriverà Natale. Ma farò il tifo anche per i miei compagni del Friburgo che sono al Mondiale».

Emerson Palmieri ha detto che non guarderà le partite… «Non penso che vedrò tre match al giorno, ma le guarderò anche in compagnia con i miei amici perché amo il calcio. Non mi darà fastidio»

Come è stato tornare nel gruppo azzurro – a settembre in occasione della Nations League – dopo un anno e mezzo in cui non era stato convocato? «Non sono stato abbandonato, ci sono sempre stati dei contatti. Dico sempre: quando sono arrivato in Nazionale mi sentivo a casa, e lo sono sempre di più dopo quattro anni di frequentazione. Sono sempre tutti caldi con me. E’ sempre bello tornarci».

Il gruppo di qualificazione all’Europeo non sarà semplicissimo, con Inghilterra, Ucraina e di nuovo la Macedonia. Ha timori? «E’ sempre difficile, tutti contro di noi vogliono dare tutto, ma dobbiamo essere carichi come abbiamo fatto nelle ultime partite, come si è visto in Ungheria e con l’Inghilterra. Abbiamo fatto vedere che siamo un grande gruppo, sono fiducioso, abbiamo dei grandi giocatori, con tanta qualità, e vogliamo continuare così. Sperando di arrivare all’Europeo»

Che sarà in casa sua, in Germania. Un motivo in più per esserci? «Certamente, sono cresciuto qui, ho girato tante città per lavoro. E’ normale che mi senta qua a casa, ma il mio cuore batte sempre per l’Italia. Ma c’è tanto tempo, prima dell’Europeo…»